
Territorio
Spopolamento e invecchiamento, Confcommercio: «Bisceglie resiste, ma le imprese faticano nel ricambio generazionale»
Il presidente Leo Carriera analizza i dati demografici e lancia un appello
Bisceglie - giovedì 4 settembre 2025
Comunicato Stampa
Fino a 4 milioni in meno entro il 2050 e soprattutto sempre meno giovani, con un 34,5% della popolazione over 65. Ma non basta. 9,8 milioni di persone sole di cui 5,8 milioni di anziani. Meno figli nelle famiglie.
Questo il quadro demografico che ci restituisce l'Istat nel Rapporto 'Il Paese del domani: una popolazione più piccola più eterogenea e con più differenze", pubblicato nelle scorse settimane.
Un quadro, questo, con cui dovranno fare i conti anche le imprese che operano nel mercato italiano e che dovranno tarare prodotti e servizi in base al nuovo quadro demografico.
Sul tema dello spopolamento e dell'invecchiamento della popolazione, che investe l'Italia e in particolare il Mezzogiorno, il presidente di Confcommercio Bisceglie, Leo Carriera, offre un'analisi e una riflessione sugli effetti che il fenomeno produce anche sul tessuto economico e sulle imprese locali.
«L'invecchiamento della popolazione è ormai un tratto distintivo dell'Italia: meno nascite, più anziani, famiglie più piccole e comunità che cambiano volto» – dichiara Leo Carriera, presidente di Confcommercio Bisceglie. – «È un fenomeno che investe tutto il sistema Paese, con conseguenze sociali ed economiche rilevanti: dal calo della forza lavoro alla sostenibilità del welfare, fino alla vitalità stessa dei territori».
"In alcune aree del Sud lo spopolamento e l'invecchiamento assumono i contorni di una vera emergenza. «A Bisceglie la situazione appare meno drammatica rispetto ad altre realtà, ma i segnali ci sono e non vanno sottovalutati. Secondo i dati ISTAT, in otto anni abbiamo perso circa 2.000 abitanti: nel 2015 eravamo 55.517, oggi 53.536. Solo nel 2023 si sono registrati 363 nati e 503 decessi, con un saldo naturale negativo di –140 unità». L'età media è salita a 44,9 anni e l'indice di vecchiaia segna 170,1".
«Allo stesso tempo – aggiunge Carriera – anche il tessuto economico riflette queste dinamiche. Le cessazioni delle attività commerciali e artigianali hanno anche a Bisceglie cause molteplici: la concorrenza dei grandi canali distributivi, l'aumento dei costi, i cambiamenti nei consumi, la burocrazia. Ma, in parte, anche lo spopolamento contribuisce a ridurre la vitalità del commercio di vicinato e a rallentare il ricambio generazionale».
Le imprese lamentano sempre più difficoltà a reperire giovani disposti a lavorare e a formarsi. «La ristorazione è emblematica – osserva Carriera – i lavori stagionali non attirano più e i giovani cercano stabilità, orari sostenibili e percorsi di crescita. Lo stesso accade per artigianato, botteghe e professioni: faticano a trasmettere competenze e a trovare eredi».
Queste criticità, secondo Confcommercio Bisceglie, vanno affrontate su due piani: da un lato sostenendo le imprese nel ricambio generazionale e nella formazione, dall'altro lavorando per rendere più attrattivo il territorio. «È importante puntare su progetti di marketing territoriale – sottolinea Carriera – che facciano della nostra città un punto di riferimento per manifestazioni che diventino strutturali. Penso a eventi come Libri nel Borgo Antico, Bicomix e ad altre iniziative dell'Estate Biscegliese. Occasioni che qualificano il territorio e lo proiettano come meta da visitare non solo dai residenti, ma anche da chi viene da fuori. Confcommercio Bisceglie, insieme ad Assolocali, Conbiture altre associazioni, fa la sua parte da sempre. Ma tutte le realtà che hanno a cuore questi obiettivi devono fare la loro, perché solo con un impegno condiviso si costruisce attrattività vera».
«Occorre investire seriamente nella qualificazione dei vari livelli di formazione – prosegue Carriera – rafforzare i percorsi tecnici e professionali e costruire un maggior coinvolgimento con le ITS Academy. Sono percorsi post-diploma altamente specializzati, nati per creare figure qualificate e subito spendibili nel mondo del lavoro, in stretta collaborazione con le imprese e il territorio».
Ma non basta. «Alla formazione – conclude Carriera – va affiancato un lavoro più ampio di comunità: creare condizioni che trattengano i giovani, migliorare la qualità della vita urbana, rafforzare i servizi e rendere la città più attrattiva. Anche l'innovazione gioca un ruolo decisivo: digitalizzazione, nuove competenze e apertura ai mercati possono restituire slancio al commercio di vicinato e ai mestieri tradizionali.
Confcommercio Bisceglie intende essere non solo rappresentanza delle imprese, ma anche ponte tra scuola, università, ITS e mondo produttivo. Il futuro di una comunità passa dalla capacità di costruire insieme opportunità concrete».
Questo il quadro demografico che ci restituisce l'Istat nel Rapporto 'Il Paese del domani: una popolazione più piccola più eterogenea e con più differenze", pubblicato nelle scorse settimane.
Un quadro, questo, con cui dovranno fare i conti anche le imprese che operano nel mercato italiano e che dovranno tarare prodotti e servizi in base al nuovo quadro demografico.
Sul tema dello spopolamento e dell'invecchiamento della popolazione, che investe l'Italia e in particolare il Mezzogiorno, il presidente di Confcommercio Bisceglie, Leo Carriera, offre un'analisi e una riflessione sugli effetti che il fenomeno produce anche sul tessuto economico e sulle imprese locali.
«L'invecchiamento della popolazione è ormai un tratto distintivo dell'Italia: meno nascite, più anziani, famiglie più piccole e comunità che cambiano volto» – dichiara Leo Carriera, presidente di Confcommercio Bisceglie. – «È un fenomeno che investe tutto il sistema Paese, con conseguenze sociali ed economiche rilevanti: dal calo della forza lavoro alla sostenibilità del welfare, fino alla vitalità stessa dei territori».
"In alcune aree del Sud lo spopolamento e l'invecchiamento assumono i contorni di una vera emergenza. «A Bisceglie la situazione appare meno drammatica rispetto ad altre realtà, ma i segnali ci sono e non vanno sottovalutati. Secondo i dati ISTAT, in otto anni abbiamo perso circa 2.000 abitanti: nel 2015 eravamo 55.517, oggi 53.536. Solo nel 2023 si sono registrati 363 nati e 503 decessi, con un saldo naturale negativo di –140 unità». L'età media è salita a 44,9 anni e l'indice di vecchiaia segna 170,1".
«Allo stesso tempo – aggiunge Carriera – anche il tessuto economico riflette queste dinamiche. Le cessazioni delle attività commerciali e artigianali hanno anche a Bisceglie cause molteplici: la concorrenza dei grandi canali distributivi, l'aumento dei costi, i cambiamenti nei consumi, la burocrazia. Ma, in parte, anche lo spopolamento contribuisce a ridurre la vitalità del commercio di vicinato e a rallentare il ricambio generazionale».
Le imprese lamentano sempre più difficoltà a reperire giovani disposti a lavorare e a formarsi. «La ristorazione è emblematica – osserva Carriera – i lavori stagionali non attirano più e i giovani cercano stabilità, orari sostenibili e percorsi di crescita. Lo stesso accade per artigianato, botteghe e professioni: faticano a trasmettere competenze e a trovare eredi».
Queste criticità, secondo Confcommercio Bisceglie, vanno affrontate su due piani: da un lato sostenendo le imprese nel ricambio generazionale e nella formazione, dall'altro lavorando per rendere più attrattivo il territorio. «È importante puntare su progetti di marketing territoriale – sottolinea Carriera – che facciano della nostra città un punto di riferimento per manifestazioni che diventino strutturali. Penso a eventi come Libri nel Borgo Antico, Bicomix e ad altre iniziative dell'Estate Biscegliese. Occasioni che qualificano il territorio e lo proiettano come meta da visitare non solo dai residenti, ma anche da chi viene da fuori. Confcommercio Bisceglie, insieme ad Assolocali, Conbiture altre associazioni, fa la sua parte da sempre. Ma tutte le realtà che hanno a cuore questi obiettivi devono fare la loro, perché solo con un impegno condiviso si costruisce attrattività vera».
«Occorre investire seriamente nella qualificazione dei vari livelli di formazione – prosegue Carriera – rafforzare i percorsi tecnici e professionali e costruire un maggior coinvolgimento con le ITS Academy. Sono percorsi post-diploma altamente specializzati, nati per creare figure qualificate e subito spendibili nel mondo del lavoro, in stretta collaborazione con le imprese e il territorio».
Ma non basta. «Alla formazione – conclude Carriera – va affiancato un lavoro più ampio di comunità: creare condizioni che trattengano i giovani, migliorare la qualità della vita urbana, rafforzare i servizi e rendere la città più attrattiva. Anche l'innovazione gioca un ruolo decisivo: digitalizzazione, nuove competenze e apertura ai mercati possono restituire slancio al commercio di vicinato e ai mestieri tradizionali.
Confcommercio Bisceglie intende essere non solo rappresentanza delle imprese, ma anche ponte tra scuola, università, ITS e mondo produttivo. Il futuro di una comunità passa dalla capacità di costruire insieme opportunità concrete».