Omaggio a Christo al Teatro Garibaldi di Bisceglie
Omaggio a Christo al Teatro Garibaldi di Bisceglie
Buongiorno

Il caso SistemaGaribaldi è una sconfitta per tutti

Una vicenda complicata tra ricostruzioni dell'accaduto, detti e non detti, accuse velate

Uno dei dati politici più singolari di questi tre anni e mezzo trascorsi dall'insediamento di Angelantonio Angarano nel ruolo di Sindaco di Bisceglie è costituito dalla netta biforcazione delle "responsabilità" in capo alle presunte eminenze grigie che lo condizionerebbero, di volta in volta, secondo la natura e le conseguenze dei provvedimenti assunti dall'amministrazione comunale. Nel caso in cui l'avvenimento tradisca, anche apparentemente, la prevalenza di una visione di sinistra, allora i "sospetti" ricadono su Mauro Di Pierro; al contrario, quando invece la decisione assunta sembra virare a destra, c'è chi "incolpa" Sergio Silvestris. La tendenza a ritenere Angarano così poco decisionista è ormai una costante ma quanto c'è di vero o verosimile in tutto questo? Una volta tanto - su questa rubrica - eviteremo di esprimere opinioni: non desideriamo convincere nessuno di alcunché.

L'ultimo episodio in ordine di tempo è relativo alla rottura tra Comune di Bisceglie e SistemaGaribaldi. È doveroso cercare di ricostruire i fatti con la massima obiettività ed equidistanza. Carlo Bruni, con il suo staff, ha assunto di fatto la gestione del teatro Garibaldi e l'onere di organizzare le stagioni teatrali oltre a tutta una serie di iniziative collaterali fin dal 2013 nella cornice della convenzione che l'ente rinnova annualmente con Teatro Pubblico Pugliese. Il meccanismo è semplice: gli spettacoli disponibili a catalogo (nel senso che esiste un vero e proprio catalogo) hanno dei costi chiari e l'amministrazione comunale può sceglierli in base alla capacità di spesa garantita, ragione per cui - a voler estremizzare - si può spendere anche tutto il budget stabilito per un solo evento. La composizione del carnet, in tutto questo tempo, è stata affidata a Bruni, direttore artistico di riconosciute qualità su scala nazionale, che molto spesso ha giocato il suo ascendente su determinate compagnie, le sue conoscenze e il suo nome in favore della città contribuendo a rendere parecchio appetibili i cartelloni di Bisceglie sotto il profilo artistico.

SistemaGaribaldi ha messo in piedi diverse manifestazioni e kermesse "di contorno" ma tutt'altro che secondarie come "Il tempo dei piccoli", "Maestri e margherite", "42 gradi", "Mediterraneo" (solo per citarne alcune e quelle che restano più impresse nella mente), oltre ad organizzare una vera e propria scuola di italiano per gli stranieri residenti sul territorio. Questi i fatti.

Le critiche mosse da sempre a Carlo Bruni e alla sua organizzazione convergono essenzialmente su un atteggiamento di chiusura e settarismo nei confronti di tutto ciò che non è ritenuto "degno" di rappresentanza: una ridotta e selezionata forza aggregatrice, un'indisponibilità alla "contaminazione" con generi definiti "commerciali", una ritrosia alla collaborazione con soggetti e compagnie che non condividessero quasi in toto la visione che il direttore artistico ha del teatro e della cultura. La principale manifestazione concreta dei detrattori di SistemaGaribaldi è inerente gli incassi al botteghino, che in effetti non sono mai stati il core business del progetto.

L'esclusione dalla scelta dei nove spettacoli della stagione invernale 2022 è stata interpretata da Bruni alla stregua di un'offesa personale. L'amministrazione comunale, pur non avendo rilasciato dichiarazioni nel merito della questione in seguito alla nota diffusa da SistemaGaribaldi, sarebbe orientata a proseguire la collaborazione con il gruppo di lavoro relativamente alle altre iniziative ma la rottura, al momento, appare insanabile. Il direttore artistico ha una concezione totalizzante del teatro per cui il livello dell'offerta non può scendere sotto il profilo della qualità e la sua coerenza non gli consentirebbe di coesistere in un contesto nel quale il Comune di Bisceglie (che pure esercita un diritto finanziando il Teatro Pubblico Pugliese, è doveroso ricordarlo) non affida a lui l'intera organizzazione del calendario di eventi.

Quanto a Silvestris, i maligni non hanno esitato a definire "di destra" il comportamento dell'amministrazione rispetto alla stagione teatrale: l'assessore alla cultura in carica è Loredana Bianco, candidata nella lista civica "Il torrione" che fa riferimento all'ex europarlamentare. La presunta "cattiveria" risiederebbe nell'intenzione di defenestrare Carlo Bruni prima della conclusione degli (interminabili) lavori di riqualificazione del teatro Garibaldi, consegnati nel 2019 ma ancora in corso, inducendo di conseguenza lo staff di SistemaGaribaldi a proseguire l'attività altrove per non disintegrarsi. Angarano, se mai fosse credibile una tale ricostruzione, avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco pur di non irritare un alleato di coalizione sempre più ingombrante che non fa mistero di volersi candidare a Sindaco nel 2023. Non sono in pochi, privatamente, a giurare che le cose possano essere andate così ma in pubblico, con un ragionamento simile, si è esposto soltanto Francesco Spina. La lettera aperta dei sostenitori di Carlo Bruni (clic per saperne di più) è molto sibillina nel passaggio circa «l'amministrazione e chi la ispira» ed entra a gamba tesa nello specificare, con la frase «Qualcuno forse senza capire cosa getta a mare, qualcun'altra - ed è peggio – capendolo fin troppo bene», una potenziale distinzione nei livelli di responsabilità tra Angarano e Bianco.

Lo scenario è questo e ciascuno potrà farsi l'idea che crede. I dati certi sono: l'imminente partenza di una stagione invernale al Politeama che si confida possa ottenere un buon successo di pubblico, con spettacoli che oggettivamente sembrano di presa immediata; l'indisponibilità di Bruni a qualsiasi ricomposizione con il Comune se le condizioni non dovessero mutare; l'apertura al dialogo manifestata dall'amministrazione e in particolare della sua parte di sinistra, subissata dalle critiche dei sostenitori di SistemaGaribaldi che - inutile nasconderselo - sono nella quasi totalità elettori di quell'area; la malcelata soddisfazione dei detrattori di Bruni; l'interesse di alcuni soggetti alla futura gestione del teatro Garibaldi nell'attesa che i lavori di ristrutturazione volgano al termine.

Il dato di fatto più doloroso, comunque la si veda, è il passo indietro compiuto dalla città nell'offerta culturale: il carattere dell'uomo sarà anche "difficile" e "spigoloso", la premessa costruttiva del suo modo di fare teatro "elitaria", gli spettacoli proposti "non per tutti" ma Carlo Bruni è innegabilmente un grande professionista e un intellettuale di spessore. Bisceglie, oggi, è un posto un po' meno bello senza il suo contributo e quello del suo lodevole gruppo di lavoro. Ecco perché ci sia consentito almeno di essere tristi per quello che è successo. Il caso SistemaGaribaldi è una sconfitta per tutti.
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