
Viaggio nell'Infinita Bellezza
Giugno di Ciaikoski
Rubrica di musica classica a cura di Antonio Marzano
sabato 17 maggio 2025
12.00
Quanto l'ascolto inaspettato di un brano pianistico possa risvegliare nella mente un vecchio ricordo è straordinario. I nostri cinque sensi sono un misterioso scrigno da cui partono, per la parte sensoriale dell'encefalo — talamo, ipotalamo ed amigdala — impulsi tali da, con un processo biochimico, far riaffiorare un antico ricordo, bello o meno bello che sia, e riportarlo alla coscienza.
Forse che un profumo, annusato dopo tanto tempo, non sia in grado di riportarci, dalla sepolta memoria, un piacevole vissuto?
E quali emozioni ci regala la vista di un affresco, se non quelle di percepire la grandiosa opera della mano di un genio e di inondarci di uno stupore assoluto?
Un abbraccio inaspettato, un contatto umano con una persona che non conosci, da cui non ti aspetti una reazione così improvvisa, forse che non risveglia, attraverso i percorsi neuronali partendo dal tatto, emozioni che non credevi e che eri certo di non dover sentire più?
E mentre assaggi una pietanza preparata con sapori e spezie inusuali, forse che, con il piacere del gusto, non sei capace di esclamare: «È buonissima, è come quella che preparava la nonna!»?
Qualche sera fa, mentre guardavo in TV un film su Netflix, sono stato colpito da una scena che, pur non avendo nulla di particolare, ha risvegliato in me, nell'ascolto delle prime ed incerte note al pianoforte della protagonista femminile, una forte emozione.
Si è trattato di un ascolto di pochi secondi eppure, la melodia ha spalancato le porte della "Infinita Bellezza".
Una scoperta inaspettata: il grande compositore russo Čajkovskij ha composto per il pianoforte brani ispirati ai mesi dell'anno. E quello che ho sentito è stato ispirato, al grande compositore, dal mese di giugno. Infatti, il brano si chiama "Giugno".
E noi, a Bisceglie, città di mare, di certo apprezziamo questa composizione, ispirata sì al mese di giugno, ma anche allo sciabordio delle onde del mare che si infrangono contro lo scafo di una barca e all'ondeggiare dei natanti sul nostro mare, come ad essere cullati da tanta dolcezza.
Forse che un profumo, annusato dopo tanto tempo, non sia in grado di riportarci, dalla sepolta memoria, un piacevole vissuto?
E quali emozioni ci regala la vista di un affresco, se non quelle di percepire la grandiosa opera della mano di un genio e di inondarci di uno stupore assoluto?
Un abbraccio inaspettato, un contatto umano con una persona che non conosci, da cui non ti aspetti una reazione così improvvisa, forse che non risveglia, attraverso i percorsi neuronali partendo dal tatto, emozioni che non credevi e che eri certo di non dover sentire più?
E mentre assaggi una pietanza preparata con sapori e spezie inusuali, forse che, con il piacere del gusto, non sei capace di esclamare: «È buonissima, è come quella che preparava la nonna!»?
Qualche sera fa, mentre guardavo in TV un film su Netflix, sono stato colpito da una scena che, pur non avendo nulla di particolare, ha risvegliato in me, nell'ascolto delle prime ed incerte note al pianoforte della protagonista femminile, una forte emozione.
Si è trattato di un ascolto di pochi secondi eppure, la melodia ha spalancato le porte della "Infinita Bellezza".
Una scoperta inaspettata: il grande compositore russo Čajkovskij ha composto per il pianoforte brani ispirati ai mesi dell'anno. E quello che ho sentito è stato ispirato, al grande compositore, dal mese di giugno. Infatti, il brano si chiama "Giugno".
E noi, a Bisceglie, città di mare, di certo apprezziamo questa composizione, ispirata sì al mese di giugno, ma anche allo sciabordio delle onde del mare che si infrangono contro lo scafo di una barca e all'ondeggiare dei natanti sul nostro mare, come ad essere cullati da tanta dolcezza.