Viaggio nell'Infinita Bellezza
Rubrica di musica classica a cura di Antonio Marzano
Spettabili signore e carissimi Signori,
abbiamo pensato di intitolare queste nostre conversazioni "Viaggio nell'infinita bellezza".
La musica è una forma d'arte come le altre forme d'arte. L'arte nasce nel cervello del genio artistico e si traduce in scrittura, o pittura, o scultura, o musica. L'arte è l'espressione più alta del genio dell'uomo,e come tale non va compresa ma va percepita. Molto spesso mi è capitato di ascoltare «Non capisco niente di musica classica» e con un'espressione di sano distacco: «Non mi piace». Una volta chiesi chi "capisse" qualcosa di musica leggera e mi fu risposto: «Non so cosa significhi ma mi piace».
Ecco non c'è nulla da capire, c'è solo da ascoltare. E nell'ascolto ognuno di noi può scoprire il suo sentire, le sue emozioni, il suo trasporto. Per cui quantomeno vi inviterei a superare il falso pregiudizio e dare alla musica pianistico sinfonica la possibilità di essere ascoltata.
Poi eventualmente ognuno di noi potrà dire: «Non ho percepito niente, nessuna emozione, nessun trasporto» oppure a un certo punto, mentre il pianista suona: «Ho percepito una forte emozione, inspiegabile, non so dire, ma mi sono commosso».
Quando vediamo la Pietà di Michelangelo, o la Primavera del Botticelli, o Guernica di Picasso... forse capiamo?
No, però sentiamo. Sì, sentiamo l'opera d'arte.
abbiamo pensato di intitolare queste nostre conversazioni "Viaggio nell'infinita bellezza".
La musica è una forma d'arte come le altre forme d'arte. L'arte nasce nel cervello del genio artistico e si traduce in scrittura, o pittura, o scultura, o musica. L'arte è l'espressione più alta del genio dell'uomo,e come tale non va compresa ma va percepita. Molto spesso mi è capitato di ascoltare «Non capisco niente di musica classica» e con un'espressione di sano distacco: «Non mi piace». Una volta chiesi chi "capisse" qualcosa di musica leggera e mi fu risposto: «Non so cosa significhi ma mi piace».
Ecco non c'è nulla da capire, c'è solo da ascoltare. E nell'ascolto ognuno di noi può scoprire il suo sentire, le sue emozioni, il suo trasporto. Per cui quantomeno vi inviterei a superare il falso pregiudizio e dare alla musica pianistico sinfonica la possibilità di essere ascoltata.
Poi eventualmente ognuno di noi potrà dire: «Non ho percepito niente, nessuna emozione, nessun trasporto» oppure a un certo punto, mentre il pianista suona: «Ho percepito una forte emozione, inspiegabile, non so dire, ma mi sono commosso».
Quando vediamo la Pietà di Michelangelo, o la Primavera del Botticelli, o Guernica di Picasso... forse capiamo?
No, però sentiamo. Sì, sentiamo l'opera d'arte.