Anima Mea con Gaetano Nasillo. <span>Foto Serena De Musso</span>
Anima Mea con Gaetano Nasillo. Foto Serena De Musso
Spettacoli

Anima Mea: ultimo meraviglioso appuntamento con il violoncellista Gaetano Nasillo

Chiusa sulle note dell'Allegro del Concerto per violoncello in Re maggiore la serie di appuntamenti biscegliesi della rassegna di musica antica

Nella serata di giovedì 21 novembre alle Vecchie Segherie Mastrototaro hanno vibrato nell'aria le sonore note del terzo ed ultimo appuntamento della rassegna Anima Mea, "Seconda Meraviglia - Alle origini del concerto solistico". L'Orchestra Barocca Orfeo Futuro sotto la magistrale direzione di Luca Guglielmi ha condiviso il palco con il violoncellista Gaetano Nasillo nell'esecuzione di un repertorio antico, questa volta attinente alla seconda metà del '700. Ad introdurre il pubblico nel dolce itinerario musicale, un breve estratto dello spettacolo "Lenòr" di Nunzia Antonino.

«Inizialmente per questa serata si era pensato ad un estratto della rivista ArabPop "Alla ricerca di una tavoletta di cioccolato a Gaza durante la guerra" di Anis Ghanimeh, una storia struggente di un bambino che cerca una barretta di cioccolato per la madre sotto i bombardamenti, racconto che si combina al racconto della vita durante la guerra. In un secondo momento però, durante le prove, abbiamo deciso di sostituirlo con un breve estratto del mio spettacolo su Eleonora de Fonseca Pimentel, una grande intellettuale che visse durante la rivoluzione napoletana del 1799 - ha spiegato Antonino - . Il racconto di questa rivoluzione è fondamentale: i moti di cambiamento napoletani socio-culturale hanno interessato anche il nostro Sud. Si tratta di un momento cardine della storia del Meridione».

Il Concerto per violoncello in Sol maggiore di Nicola Porpora ha avviato la serata con il suo gusto moderno ed il suo dialogo serrato tra cello ed orchestra, passando poi il testimone al Concerto per clavicembalo in La maggiore (BWV 1055) di Bach che anticipa quelli che saranno i presupposti del concerto barocco italiano. A chiudere il trittico dei concerti solisti, il Concerto per violoncello obbligato, viola basso in La maggiore di Galeotti, caratterizzato da passaggi virtuosistici e da grande brio. Dopo la Sinfonia in mi minore dai toni dello Sturm und Drang, del "berlinese" Carl Philipp Emanuel Bach, ispirata allo stile sensibile, a terminare la serata il Concerto per violoncello in Re maggiore di Boccherini che ha incantato il pubblico.

«La produzione di stasera è la produzione orchestrale del festival, che ha riguardato dei concerti solistici: tre concerti per violoncello, un concerto per clavicembalo di Johann S.Bach. A differenza della produzione che abbiamo fatto la settimana scorsa questa è musica della seconda metà del '700, quindi decisamente più briosa, più alla portata, all'ascolto del pubblico - ha commentato il Maestro Nasillo -. Suonare qui alle Vecchie Segherie permette di cogliere una sonorità davvero molto espressiva. Speriamo di tornare presto».
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