
Attualità
Campo Legambiente con Luiss: il biscegliese Gianmarco Antifora tra i volontari
Formatore di Legambiente tramite il servizio civile, Antifora ha raccontato la sua esperienza
Bisceglie - martedì 5 agosto 2025
11.00
Si è tenuto dal 14 al 20 luglio il Campo di Volontariato di Legambiente Trani, nell'ambito della campagna nazionale "Carovana dei Campi". Si tratta di un appuntamento fisso che ormai da tre anni si svolge nella città di Trani tra persone volontarie, attiviste e associazioni e studenti e studentesse, in particolare gruppi provenienti dall'Università LUISS.
Molte le attività svolte durante i sei giorni, che hanno avuto come fulcro il volontariato ambientale e sociale. A fare da quartier generale per le persone partecipanti l'Eco-ostello e Hub culturale Hub Porta Nova. Gianmarco Antifora, volontario del Servizio Civile per Legambiente e formatore al campo ha raccontato dell'esperienza.
«Il campo di Legambiente è un campo di volontariato tra Legambiente e Trani nello specifico e la LUISS l'Università di Roma. Quest'anno la questione chiave è stata la giustizia climatica essendo anche Legambiente un'associazione che ha la vocazione per la giustizia climatica e per l'ambiente in generale - ha dichiarato Antifora -. Ci siamo dati all'inizio delle regole comuni per creare uno spazio sicuro e per identificare quelle azioni che sono necessarie per sentirci sicure e sicuri in questo spazio». Molti i temi trattati durante la settimana: dalle spiagge libere, alla risoluzione dei conflitti e quindi la depolarizzazione. «Le attività sono state varie, su più livelli. Abbiamo svolto una biciclettata per la pace, ottima occasione per esplorare il territorio e in un secondo momento abbiamo fatto anche un orienteering; grazie a Legambiente abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con lo strumento della "Carovana dei campi", cioè il resoconto dei vari campi in tutta Italia, che inevitabilmente ci ha portato maggiore consapevolezza per proporre idee ed iniziative, per fare delle attività».
Elemento fondamentale all'interno del workcamp quello della cura come metodologia: «Ci siamo approcciate alla questione della cura attraverso delle domande e attraverso dei momenti di riflessione in cerchio - ha raccontato Gianmarco -. Io personalmente mi sono occupato di tre questioni: innanzitutto il contatto con e tra le persone e come riuscire a creare uno spazio sicuro; in secondo luogo e mi sono occupato di brevi formazioni sulla gestione di conflitti e depolarizzazione intesa come pratiche di risoluzione dei conflitti partendo da due posizioni opposte».
Ad Antifora è stata inoltre anche assegnata la moderazione dei "momenti di cura", moderando spazi di assemblea volti alla decompressione e alla cura delle persone partecipanti: «Per me è stato un insegnamento fondamentale che pur partendo da volontà distanti, riuscissimo tutte a riconoscerci insieme nello stesso spazio come persone umane, indipendentemente dai contesti di provenienza».
«Io mi porto questo sicuramente a casa: il fatto che dopo giorni di stare insieme, di attività e di momenti di convivialità, ma non solo, anche momenti di conoscenza e riconoscenza, questo campo di volontariato ha intersecato delle volontà che erano apparentemente inconciliabili: siamo anzi riusciti a riconoscerci mutuamente nelle nostre posizioni molto antitetiche che in altri contesti sicuramente più violenti e sicuramente con meno voglia di riconoscimento, non potevano esistere».
Profondamente sentita la riconoscenza di Antifora per le persone incontrate come formatore e volontario del Servizio Civile durante questa esperienza con Legambiente: «Mi porto a casa tanta ricchezza: nel momento di formazione io ho ricevuto una formazione molto importante».
Molte le attività svolte durante i sei giorni, che hanno avuto come fulcro il volontariato ambientale e sociale. A fare da quartier generale per le persone partecipanti l'Eco-ostello e Hub culturale Hub Porta Nova. Gianmarco Antifora, volontario del Servizio Civile per Legambiente e formatore al campo ha raccontato dell'esperienza.
«Il campo di Legambiente è un campo di volontariato tra Legambiente e Trani nello specifico e la LUISS l'Università di Roma. Quest'anno la questione chiave è stata la giustizia climatica essendo anche Legambiente un'associazione che ha la vocazione per la giustizia climatica e per l'ambiente in generale - ha dichiarato Antifora -. Ci siamo dati all'inizio delle regole comuni per creare uno spazio sicuro e per identificare quelle azioni che sono necessarie per sentirci sicure e sicuri in questo spazio». Molti i temi trattati durante la settimana: dalle spiagge libere, alla risoluzione dei conflitti e quindi la depolarizzazione. «Le attività sono state varie, su più livelli. Abbiamo svolto una biciclettata per la pace, ottima occasione per esplorare il territorio e in un secondo momento abbiamo fatto anche un orienteering; grazie a Legambiente abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con lo strumento della "Carovana dei campi", cioè il resoconto dei vari campi in tutta Italia, che inevitabilmente ci ha portato maggiore consapevolezza per proporre idee ed iniziative, per fare delle attività».
Elemento fondamentale all'interno del workcamp quello della cura come metodologia: «Ci siamo approcciate alla questione della cura attraverso delle domande e attraverso dei momenti di riflessione in cerchio - ha raccontato Gianmarco -. Io personalmente mi sono occupato di tre questioni: innanzitutto il contatto con e tra le persone e come riuscire a creare uno spazio sicuro; in secondo luogo e mi sono occupato di brevi formazioni sulla gestione di conflitti e depolarizzazione intesa come pratiche di risoluzione dei conflitti partendo da due posizioni opposte».
Ad Antifora è stata inoltre anche assegnata la moderazione dei "momenti di cura", moderando spazi di assemblea volti alla decompressione e alla cura delle persone partecipanti: «Per me è stato un insegnamento fondamentale che pur partendo da volontà distanti, riuscissimo tutte a riconoscerci insieme nello stesso spazio come persone umane, indipendentemente dai contesti di provenienza».
«Io mi porto questo sicuramente a casa: il fatto che dopo giorni di stare insieme, di attività e di momenti di convivialità, ma non solo, anche momenti di conoscenza e riconoscenza, questo campo di volontariato ha intersecato delle volontà che erano apparentemente inconciliabili: siamo anzi riusciti a riconoscerci mutuamente nelle nostre posizioni molto antitetiche che in altri contesti sicuramente più violenti e sicuramente con meno voglia di riconoscimento, non potevano esistere».
Profondamente sentita la riconoscenza di Antifora per le persone incontrate come formatore e volontario del Servizio Civile durante questa esperienza con Legambiente: «Mi porto a casa tanta ricchezza: nel momento di formazione io ho ricevuto una formazione molto importante».