Carlo Bruni
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Cultura

Carlo Bruni risponde ad Alfonso Russo: «Il Comune non sta buttando soldi a discapito di poveri e bisognosi»

Il direttore di Sistema Garibaldi affida a BisceglieViva la sua replica alle esternazioni del consigliere comunale

Un post apparso nelle scorse ore sulla bacheca del consigliere comunale di opposizione Alfonso Russo ha riaperto il dibattito riguardo la consistenza (oltre che l'opportunità stessa) della spesa autorizzata dal Comune di Bisceglie - attraverso una delibera di Giunta - per la sottoscrizione di una convenzione col Teatro Pubblico Pugliese per la stagione teatrale 2020/2021 di Sistema Garibaldi e le diverse iniziative correlate.

«Attività in ginocchio, ci si lamenta che non ci sono soldi, poco si può fare per dare un sostegno alle attività messe a dura prova dal Covid e il Sindaco che fa? Pensa bene di dare un contributo di quasi 150 mila euro per la stagione teatrale» ha scritto l'esponente di minoranza. «Ma tu veramente fai o pensi che dei nostri soldi puoi fare ciò che vuoi perché sei il Sindaco?» ha aggiunto, rivolgendosi direttamente al primo cittadino Angelantonio Angarano. «Oltretutto, esistono altre realtà o non contano? Il Babbo Natale messo fuori al teatro è costato 5000 euro+Iva, per dovere di cronaca. Se continuate cosi bisognerà vendere la Torre maestra e il Dolmen» ha concluso Alfonso Russo.

La polemica di natura politico-amministrativa ha investito anche Sistema Garibaldi al punto da rendere necessario un intervento diretto del direttore artistico Carlo Bruni, che ha deciso di affidare le sue riflessioni, rivolte all'intera comunità, attraverso BisceglieViva. Le riportiamo integralmente manifestando la disponibilità a ospitare un'eventuale replica da parte di Alfonso Russo.

Assente dal circuito social, leggo solo adesso una contestazione che il consigliere Alfonso Russo destina al Sindaco di Bisceglie, preferendo per formularla Facebook all'assemblea comunale. Riguardando il mio lavoro, espressa da un rappresentante della città in cui lo svolgo e accompagnata da obiezioni analoghe, sento di doverle una risposta. Tecnicamente contiene alcuni errori che però – e di questo sono grato al signor Russo – mi permettono di chiarire lo strumento che negli ultimi otto anni ha governato il rapporto fra Teatro Pubblico Pugliese e Comune di Bisceglie, non per una stagione teatrale, ma per un complesso di attività culturali che comprendono programmazione, formazione e produzione, i cui esiti sono considerati, da operatori e stampa, in Puglia come in Italia, esemplari.

sistemaGaribaldi è un progetto di mia competenza, presentato dal Teatro Pubblico Pugliese per ogni stagione al governo cittadino che ne vaglia la pertinenza e attribuisce un budget destinato a coprirne parte dei costi. Dunque, non è stato dato alcun contributo al TPP, ma definito (tardivamente) un budget che, a consuntivo, servirà a coprire quanto del progetto sarà realizzato nel corso di questa difficile stagione.

Le attività di dicembre sono state le prime di evidenza pubblica, frutto di un lavoro di progettazione e produzione sviluppato nei mesi precedenti. Hanno compreso quattro puntate di Radio città bambina, una giornata di Teatro delivery e la realizzazione del Babbo Natale citato. Quest'ultimo per un costo di 4300 euro comprensivo di iva (e non di 5000 euro + iva). Naturalmente il signor Russo potrà considerare superflua la spesa, ma spero lo solleverà un po' sapere che quel costo ha compreso il lavoro di quattro persone per 20 giorni, il trasporto, l'allestimento e il disallestimento di un'opera che, restando di proprietà del Comune, potrà essere riutilizzata il prossimo anno. Similmente a quanto avviene da tempo a Ruvo per luci d'artista, ci piace considerarlo il primo step di un piano destinato a caratterizzare il Natale biscegliese con elementi in cartapesta, rinnovando, anche attraverso un laboratorio di produzione, una tradizione che trova il suo fondamento nelle feste universitarie degli anni settanta e nei carri carnascialeschi realizzati dal vecchio don Uva.
Motivo di attrazione per moltissimi visitatori, il Babbo Natale ha un valore assolutamente in sintonia con le preoccupazioni espresse dal consigliere: ha offerto a dei lavoratori fermi e in crisi (il Carnevale di Putignano quest'anno è saltato) un'occasione di lavoro. La città di Bisceglie ha saputo associare all'azione culturale e ludica, dovuta alle feste natalizie, un'azione sociale e politica consona al momento che stiamo vivendo.

No, non credo che un Babbo Natale, pur sorprendente come il nostro, possa diventare motivo d'attrazione turistica… se isolato. E nemmeno sottrarre i più piccoli al peso della solitudine e alle drammatiche conseguenze che leggiamo sui giornali. È il contributo che insieme ai laboratori, agli spettacoli loro dedicati, al Tempo dei piccoli, sistemaGaribaldi produce, per suggerire una via di sviluppo attenta all'infanzia che sarebbe bello il consigliere condividesse.

Ma torniamo ai 120 mila euro (e non "quasi 150 mila").
Il signor Russo sono certo saprà quanto i settori della cultura e dello spettacolo dal vivo siano stati colpiti dal Covid. Forse potrà considerarli meno necessari di quelli del commercio, della ristorazione o del turismo, ma spero non vorrà contestare che il nostro sia comunque un lavoro e che anche noi saremmo meritevoli di supporto. Bene, il budget destinato al Teatro Pubblico servirà a pagarlo questo lavoro solo nella misura in cui sarà effettuato e solo dopo che verrà firmata una convenzione che aspettiamo da settembre.

Giorni fa, una testata online locale, mettendo fra virgolette "solo" 120 mila euro, ironizzava sulla cifra destinataci aggiungendo il mio specifico compenso. Immagino che il consigliere sappia a quanto equivalgono 28 mila euro. Lo spiego a chi non lo sapesse: 14780 euro netti. Questo è quanto guadagna, nel budget complessivo del sistemaGaribaldi che lo scorso anno ha sviluppato a Bisceglie attività per quasi 500 mila euro, il suo direttore. A cui non sono riconosciuti rimborsi o benefit di alcun tipo. Un direttore che, secondo il suo mandato formale, come moltissimi altri suoi colleghi, potrebbe limitarsi a quanto già fatto tra luglio e settembre (redigere il programma, stabilire gli accordi con gli ospiti e organizzare il personale), ma che non sarà difficile trovare impegnato quotidianamente, tutto l'anno, sul fronte biscegliese. Tornato nella sua città dopo trentacinque anni per passione, nella convinzione di poter contribuire alla sua crescita, con la competenza e l'autorevolezza professionale acquisite grazie a riconoscimenti ricevuti altrove.

In questi mesi, è vero, quella punta dell'iceberg che nel nostro lavoro sono gli spettacoli, è meno evidente, ma non siamo fermi. L'iceberg emerge dall'acqua l'11%. Basterebbe trascorrere un giorno con noi per valutare la mole di lavoro che svolgiamo. Anche soltanto per star dietro agli ostacoli che c'impone il sistema politico amministrativo di cui il consigliere Russo fa parte. Il Comune di Bisceglie non sta buttando dei soldi a discapito di poveri e bisognosi. Sta preferendo alla carità, che noi stessi saremmo costretti a chiedere, il lavoro. Valutando la cultura importante quanto il commercio, la ristorazione o la sanità, ma destinandole molto, ma molto meno.
Sta semplicemente assicurando le condizioni perché in febbraio, marzo, aprile o maggio, o quando sarà, al posto del sistemaGaribaldi non si trovino solo macerie. Il Covid è certamente il nostro peggior nemico, ma altrettanto nociva è l'ignoranza e salvaguardare un presidio di lavoratori dediti a combatterla è un atto di civiltà di cui, al di là degli schieramenti politici, sarebbe bello il consigliere Russo, come gli altri dubbiosi sul senso di questo investimento, potessero dirsi fieri».

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