Giuseppe Conte
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Coronavirus, Conte: «Approvato decreto per 400 miliardi di euro alle imprese»

Il ministro Azzolina: «Per gli studenti la didattica a distanza diventa obbligatoria. Due possibilità per gli esami di stato e di maturità»

Un decreto legge che stabilisce liquidità immediata alle imprese per una cifra di 400 miliardi di euro, suddivisi in 200 per l'interno e 200 per l'export. Questo l'annuncio del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, che è intervenuto in conferenza stampa, insieme ai ministri dell'economia Roberto Gualtieri, della scuola Lucia Azzolina e il titolare del ministero dello sviluppo economico Stefano Patuanelli.

Il primo a prendere la parola è stato Conte: «400 miliardi alle nostre piccole, medie e grandi imprese. È una potenza di fuoco, visto che non ricordo un intervento così poderoso. «Lo Stato offrirà una garanzia fino al 90% poiché i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende» ha spiegato il premier.

«Quando tutto sarà finito, ci sarà una nuova primavera; presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici. Sarebbe irresponsabile andare in giro e allentare la fiducia e la responsabilità a Pasqua, che significa passaggio dalla schiavitù e anche riscatto: speriamo che possa portarci questa libertà. Io vivo questa festività con fede, come redenzione. Speriamo che in una versione più laica sia un passaggio verso un definitivo riscatto» ha aggiunto, concludendo il suo intervento.

Gualtieri ha poi specificato: «Per tutto il 2020 le aziende che avranno ricevuto aiuti dallo Stato per il Coronavirus non potranno erogare dividendi. Realizziamo un intervento senza precedenti, mettiamo in campo 200 miliardi di garanzia per prestiti fino al 90% garantiti dallo Stato senza limiti di fatturato, per imprese di tutti i tipi. Fondi che potranno toccare anche il 25% del fatturato delle imprese. Il sistema di erogazione è molto semplice e diretto al sistema bancario, attraverso Sace, con condizionalità limitate tra cui quella di non poter erogare dividendi. Col decreto di aprile ci saranno altri 30 miliardi a sostegno di queste garanzie. Complessivamente mobilitiamo fino a 750 miliardi di risorse garantite dallo Stato».

Patuanelli ha aggiunto: «Rispondiamo a un'esigenza assoluta delle imprese: avere liquidità. È un'operazione amplissima, probabilmente la più grande d'Europa. Il governo ha fiducia nella capacità degli imprenditori di uscire dalla crisi. Per le tante piccole imprese artigiane, autonomi e professionisti abbiamo rafforzato il fondo centrale di garanzia che portiamo con la possibilità di un prestito fino a 5 milioni di euro con la garanzia al 90% dello Stato. Il 10% mancante sarà coperto dai Confidi».

Il consiglio dei ministri, riunito nella giornata di lunedì 6 aprile, ha approvato anche un decreto sulla scuola, per specificare ogni aspetto sulla fine dell'anno scolastico 2019-2020. Azzolina ha confermato che «l'anno sarà normalmente convalidato e non si parlerà di "sei politico"». Si proseguirà con la didattica a distanza «che per gli studenti diventa da opzionale a obbligatoria. I voti saranno attribuiti sulla base dell'impegno dimostrato durante tutto l'anno, anche nei mesi di didattica a distanza».

Sugli esami di maturità: «Versione più leggera e ridotta. La nostra battaglia è stata fatta per garantire che ci fosse un esame di maturità e ci auguriamo di poterlo svolgere con le modalità previste se si riuscisse a tornare a scuola in tempi relativamente brevi ma questo ce lo devono dire gli scienziati. In ogni caso una prova ci sarà ed è bene che sia così». Il ministro ha aggiunto: «Tutti ammessi all'esame, on line se non si rientrasse più a scuola. Nel caso potrebbe non svolgersi quello di terza media, ma gli studenti verrebbero comunque valutati attraverso una tesina che verrà presentata alla fine dell'anno scolastico e dei voti ottenuti durante l'anno, compresi i mesi di didattica a distanza» ha concluso.
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