No name crew. <span>Foto Gianluca Caccialupi</span>
No name crew. Foto Gianluca Caccialupi
Spettacoli

I biscegliesi No name crew apriranno il concerto di Babaman

Venerdì 28 luglio il Vibrazioni positive tour farà tappa a Giovinazzo

Farà tappa anche a Giovinazzo il Vibrazioni positive tour di Babaman. Venerdì 28 luglio il rapper milanese salirà sul palco del Nautilus Club. Da trent'anni sulla scena raggae-hip hop italiana, Mr. Baba ha pubblicato 13 album e vanta collaborazioni con artisti del calibro di Bassi Maestro, Guè Pequeño e Club Dogo. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati della buona musica.
Ad impreziosire il live dell'artista ci sarà la No Name Crew. Difficile che abbiate sentito parlare di loro; si tratta infatti di tre volti nuovi nella scena musicale del territorio. Il promettente gruppo biscegliese, composto da due beatmaker e un rapper, aprirà l'evento. Bisceglieviva da sempre dedica spazio agli artisti del territorio che decidono di portare in alto la loro musica, oltre che il nome di Bisceglie. Abbiamo intervistato il gruppo per raccontarvi chi sono e dare loro la visibilità che meritano.
Il rapper. Fabrizio Ventura è anche conosciuto come Black Mamba. La scelta del nome chiaramente non è casuale; il mamba nero, serpente a cui lo pseudonimo fa riferimento, è fra i rettili più pericolosi al mondo a causa del suo veleno: infatti nei testi di Fabrizio non ci sono veli. La spontaneità delle sue parole le rende simili al veleno di quel serpente poiché spesso la franchezza nuoce alle persone.
Fin da piccolo si è innamorato dell'hip hop e ha portato con sé questa passione per anni; traendo continua ispirazione dal suo cantante preferito, Fabri Fibra, ha deciso di mettersi in gioco in questo genere musicale. Ha partecipato ad alcuni contest locali di freestyle, «ma non è fra i miei interessi» dice.
Venerdì il diciannovenne biscegliese farà il suo esordio, non avendo avuto alcuna esperienza live. Negli occhi di Fabrizio non c'è la tipica e comprensibile paura della "prima volta"; anzi, durante l'intervista appare tranquillo, determinato e sicuro di sé e gli chiediamo come mai. «Questo è perché ho lavorato duramente per arrivare fin qui» spiega. «Ho rinunciato per mesi ad uscire e con i miei compagni ci siamo letteralmente chiusi in casa a suonare, scrivere e sperimentare nuovi suoni. Non sono affatto nervoso, abbiamo avuto quest'opportunità perché ce la meritiamo».
I beatmaker. Domenico Ricchitelli, in arte Rich, 18 anni, ha cominciato ad appassionarsi alla musica per gioco. Ha mosso i suoi primi passi nella musica come dj tech-house tre anni fa, suonando per alcuni gruppi e facendosi conoscere alle serate. Si è esibito anche a Bari all'Hertzfestival, evento dedicato alla musica techno. «Principalmente, faccio musica tech-house. Il mio obiettivo è trasmettere felicità. Mi interessa far divertire i miei ascoltatori, a seconda di chi sono. Penso sempre al target del pubblico con cui devo interagire perché mi piace sorprendere con la mia musica, perciò sono sempre alla ricerca di nuovi generi per essere sempre innovativo. Voglio distinguermi»
Francesco Corrado, alias Frankie, compirà 21 anni a novembre. Grazie a suo padre, ex dj, si è avvicinato alla musica. Ha studiato e prodotto musica per se stesso per anni, senza mai portare il suo lavoro in scena. «Non direi che mio padre mi ha "supportato" in questo lavoro. Piuttosto mi ha trasmesso e mi ha fatto immergere in questa passione. Di solito lo scopo della mia musica è trasmettere le mie sensazioni e i miei stati d'animo. Tuttavia, se c'è in gioco un rapper o un altro artista, ho la grande responsabilità di dare importanza a ciò che dice. Molti prendono una base e ci rappano sopra, noi lavoriamo in maniera differente; facciamo un beat, Fabrizio lo prova e lo modifichiamo a seconda delle esigenze».
La No name crew è quindi un progetto innovativo che ha come obiettivo la sperimentazione di nuovi suoni e testi originali. Queste particolarità vengono riassunte nel nome del gruppo, di cui ci spiegano il significato piuttosto singolare. «Abbiamo cercato invano un nome che ci identificasse tutti e tre per molto tempo. Alla fine abbiamo optato per "No name crew" perché la provenienza da generi differenti e la mancanza di uno stile musicale unico ci permette di trovare sempre nuove sonorità alla frontiera della musica. Un nome migliore era impossibile da trovare»
A settembre uscirà Veleno Vol. 1 "Per uscire dalle tenebre", un mixtape completamente autoprodotto dai tre che racconta di un "cammino interiore" per trovare la luce. Il concerto al Nautilus è un importante banco di prova per il gruppo, «anche perché Babaman è un artista che ci ha accompagnati durante tutta l'adolescenza ed è stato di fondamentale importanza nella nostra formazione. Suonare sul suo stesso palco per noi sarà davvero un onore» ci dicono. «In questi mesi non abbiamo postato nessuna canzone sui social perché il 28 vogliamo dimostrare a tutti chi siamo e che cosa siamo stati capaci di fare. Non ci interessa paragonarci ad altri artisti del territorio proprio perché dietro al nostro lavoro c'è stata una ricerca e un continuo impegno» concludono.
La crescita del panorama musicale biscegliese passa anche per la promozione di giovani emergenti e i No name crew sembrano avere tutte le carte in regola per esserne validi esponenti.
Foto in copertina di Gianluca Caccialupi
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