Dare la vita
Adisco Bisceglie e la cultura della donazione solidale
Il gruppo locale è attivo dal 2009 in città e opera per la promozione della cultura del volontariato e della donazione
sabato 8 giugno 2024
8.42
L'Adisco, Associazione donatrici italiane sangue di cordone ombelicale, è presente su territorio biscegliese dal 2009. Molte sono le attività che vedono impegnate la realtà associativa che nasce come luogo di diffusione e promozione della cultura della donazione di sangue cordonale che ha permesso cure evolute per migliaia di bambini e adulti affetti da leucemie. Attualmente l'associazione è promotrice assieme al Comune di Bisceglie e ad Avis, Fratres, Admo e Aido nel progetto "Bisceglie: la città del dono", nato dall'esigenza di sensibilizzare sul tema della donazione del sangue, delle cellule staminali e del midollo osseo.
«Siamo stati proponenti di questo progetto, lanciato a Bassano del Grappa - ha raccontato Lella di Reda, presidente di Adisco Bisceglie -. Per legge si chiede sulla carta d'identità se c'è la volontà di donare gli organi. Quello che noi chiediamo è che oltre a quello si possa parlare e indurre ad informare e sensibilizzare riguardo la donazione di cellule staminali, sia da midollo osseo che da sangue periferico o comunque donazione di sangue».
«Prendendo spunto da questo - ha continuato - una nostra consigliera Emanuela dell'Olio ha proposto questa iniziativa al nostro consiglio direttivo e dopo il comune ha accettato la nostra proposta. Da parte dell'amministrazione comunale c'è stata grande disponibilità, specialmente nella persona di Roberta Rigante, molto sensibile al tema. Il nostro obiettivo è cercare di avvicinare le persone e informarle su quello che esiste a Bisceglie tra Avis, Fratres e Aido e Adisco».
Molte le iniziative anche sul territorio, fondamentale intercettare i più giovani:
«Cerchiamo di essere particolarmente presenti nella scuole facendo degli incontri che spesso vanno anche oltre ciò di cui strettamente ci occupano: parliamo di educazione alla donazione e al volontariato. Cercando di educarli a questo concetto di solidarietà e di dono, scendiamo nel particolare della donazione del cordone ombelicale - ha aggiunto Susanna di Molfetta, consigliera dell'associazione.
«Ad esempio ricordo che dopo la pandemia abbiamo portato i ragazzi a San Giovanni rotondo per visionare la banca del cordone ombelicale. Si sono resi conto di come funziona. Per le scuole medie invece abbiamo organizzato una grande manifestazione sul tema dell'acqua, quindi il legame tra l'acqua e la vita e quindi la donazione delle cellule staminali».
Altro evento grazie al quale l'associazione è riuscita ad intercettare un buon numero di giovani dai 18 ai 35 è il "Match it now" in collaborazione con il Rotaract. L'anno scorso l'iniziativa si è svolta presso il teatro Don Luigi Sturzo, invece quest'anno i volontari e le volontarie sono state ospiti della Sala degli Specchi. In quella circostanza hanno dato ai ragazzi e alle ragazze presenti la possibilità di tipizzarsi, vale a dire di iscriversi al registro delle donazioni e capire, così facendo, di quale tipo sono le loro cellule staminali che eventualmente potrebbero donare.
«La risposta per ora è assolutamente positiva. Abbiamo trovato un ottimo riscontro. La donazione del cordone ombelicale inizia ad essere abbastanza conosciuta: abbiamo incontrato anche 18enni che già avevano espresso il consenso. A livello regionale il trend è positivissimo e speriamo che possa continuare con questo andamento - ha continuato la presidente Di Reda -. Donare è esercizio di solidarietà, e come tale è importante educare alla donazione. Speriamo che possa essere l'inizio di un percorso per l'intera città».
«Siamo stati proponenti di questo progetto, lanciato a Bassano del Grappa - ha raccontato Lella di Reda, presidente di Adisco Bisceglie -. Per legge si chiede sulla carta d'identità se c'è la volontà di donare gli organi. Quello che noi chiediamo è che oltre a quello si possa parlare e indurre ad informare e sensibilizzare riguardo la donazione di cellule staminali, sia da midollo osseo che da sangue periferico o comunque donazione di sangue».
«Prendendo spunto da questo - ha continuato - una nostra consigliera Emanuela dell'Olio ha proposto questa iniziativa al nostro consiglio direttivo e dopo il comune ha accettato la nostra proposta. Da parte dell'amministrazione comunale c'è stata grande disponibilità, specialmente nella persona di Roberta Rigante, molto sensibile al tema. Il nostro obiettivo è cercare di avvicinare le persone e informarle su quello che esiste a Bisceglie tra Avis, Fratres e Aido e Adisco».
Molte le iniziative anche sul territorio, fondamentale intercettare i più giovani:
«Cerchiamo di essere particolarmente presenti nella scuole facendo degli incontri che spesso vanno anche oltre ciò di cui strettamente ci occupano: parliamo di educazione alla donazione e al volontariato. Cercando di educarli a questo concetto di solidarietà e di dono, scendiamo nel particolare della donazione del cordone ombelicale - ha aggiunto Susanna di Molfetta, consigliera dell'associazione.
«Ad esempio ricordo che dopo la pandemia abbiamo portato i ragazzi a San Giovanni rotondo per visionare la banca del cordone ombelicale. Si sono resi conto di come funziona. Per le scuole medie invece abbiamo organizzato una grande manifestazione sul tema dell'acqua, quindi il legame tra l'acqua e la vita e quindi la donazione delle cellule staminali».
Altro evento grazie al quale l'associazione è riuscita ad intercettare un buon numero di giovani dai 18 ai 35 è il "Match it now" in collaborazione con il Rotaract. L'anno scorso l'iniziativa si è svolta presso il teatro Don Luigi Sturzo, invece quest'anno i volontari e le volontarie sono state ospiti della Sala degli Specchi. In quella circostanza hanno dato ai ragazzi e alle ragazze presenti la possibilità di tipizzarsi, vale a dire di iscriversi al registro delle donazioni e capire, così facendo, di quale tipo sono le loro cellule staminali che eventualmente potrebbero donare.
«La risposta per ora è assolutamente positiva. Abbiamo trovato un ottimo riscontro. La donazione del cordone ombelicale inizia ad essere abbastanza conosciuta: abbiamo incontrato anche 18enni che già avevano espresso il consenso. A livello regionale il trend è positivissimo e speriamo che possa continuare con questo andamento - ha continuato la presidente Di Reda -. Donare è esercizio di solidarietà, e come tale è importante educare alla donazione. Speriamo che possa essere l'inizio di un percorso per l'intera città».