Dare la vita
La donazione del sangue fondamento di civiltà: Avis Bisceglie
Ai microfoni di BisceglieViva il presidio locale dell'Associazione Volontari Italiani del Sangue
giovedì 25 luglio 2024
10.00
Una comunità che funziona bene è una comunità che mette al centro il bene comune e coopera con il fine ultimo di riuscire a raggiungere una condizione di benessere generale. La donazione del sangue, nella società contemporanea, rappresenta una delle azioni più rappresentative dell'altruismo e dello spirito di solidarietà che, è bene ripeterlo, garantisce l'esistenza e la permanenza di una solida comunità cittadina.
Con l'intento di restituire l'importanza di un'azione così semplice, è stato assegnato uno spazio in questa rubrica alla sezione locale di Avis, l'Associazione Volontari Italiani del Sangue, in cui si possa ricordare la loro storia e incentivare a contribuire alla donazione solidale di sangue, cui richiesta continua ad essere fortemente alta.
«Il gruppo locale di Avis Bisceglie quest'anno compie 65 anni e vanta ben 1300 soci – ha spiegato la presidente Patrizia Ventura -. È nato nel 1959 grazie alla lungimiranza del dott. Di Liddo, fondatore del gruppo, cui lavoro nel tempo è stato portato avanti da tutti quelli che si sono susseguiti sia nella cultura del dono che nell'associazionismo. Le prime donazioni non erano particolarmente proficue in quanto ancora la popolazione biscegliese non era sufficientemente sensibilizzata sul tema, ma ad oggi possiamo affermare orgogliosamente che Bisceglie rappresenta un esempio decisamente virtuoso di città solidale».
Dal punto di vista delle donazioni, infatti, la città gode di uno stato di autosufficienza. Chiaramente, facendo parte di una provincia, si impegna a distribuire il sangue laddove il fabbisogno è maggiore rispetto al numero di donatori. «Ci impegniamo periodicamente nel fare sensibilizzazione sulla cultura della donazione solidale in vari modi, con iniziative pubbliche come la "Notte rossa" occasione in cui riusciamo a ricavarci spazi di divulgazione» ha aggiunto la presidente.
L'atto della donazione risulta essere dunque un momento di partecipazione civica e di solidarietà pragmatica: «Tramite l'utilizzo dell'autoemoteca i cittadini si rendono effettivamente conto di ciò che vuol dire donare e si sentono partecipi di un tutto più grande, di un meccanismo solidale che funziona e funziona bene. Per donare vi sono delle selezioni: si può donare dai 18 ai 60 anni, dopo aver accertato lo stato di buona salute».
I giovani, spiega Ventura, sono la linfa dell'associazione: tramite il Servizio Civile la realtà di Avis ha infatti aperto le sue porte ai tanti giovani che si sono affacciati alla realtà associativa e hanno dato, in modi diversi, il loro contributo. «Cerchiamo di coinvolgere i giovani quanto più possibile non solo per la donazione ma per l'associazionismo in sé, che reputiamo essere alla base della nostra attività di volontariato. Il rapporto tra la città e le associazione e il rapporto tra le realtà cittadine stesse è fondamentale per la cultura della solidarietà che ci impegniamo a diffondere».
La sede di Avis, situata in Via Lamarmora 6, è diventata col tempo un punto di riferimento a livello cittadino anche per l'esperienza dell'aula studio dello scorso anno in cui si è dato uno spazio a chi avesse necessità di un contesto tranquillo per studiare, leggere o lavorare in smart working. «L'ambizione è quella di rimetterla al servizio della comunità quest'anno a seguito dell'elezione del nuovo esecutivo».
Oltretutto grazie ad Avis, Bisceglie è stata selezionata come sede sperimentale nazionale: «Ci sono solo altre tre sedi sperimentali in tutta la Puglia e solo otto regioni in Italia sono state selezionate come punto di riferimento. Ciò che siamo dunque chiamati a fare a seguito di questo riconoscimento è frequentare dei corsi con i selezionatori di AVIS nazionale per modificare le linee guida in modo tale da poter essere recepite da tutti, ma non solo. Ci sarà un sito dove anche il semplice cittadino potrà informarsi riguardo la realtà di Avis, della realtà della sua città, nonché di quelle che sono le procedure per ogni situazione di emergenza relativa alla donazione di sangue» ha spiegato la presidente Patrizia Ventura.
«Stare in Avis vuol dire stare a contatto con la solidarietà e il nostro invito è rivolto per lo più alle persone giovani, agli studenti delle superiori che abbiano voglia di sperimentare il mondo dell'associazionismo. Donare è un atto nobile ed è un atto di grande impegno civile» ha poi concluso.
Per le donazioni, il calendario del mese di Luglio prevede tre giorni a settimana presso il centro trasfusionale dell'Ospedale, il sabato il lunedì e il martedì dalle 8:00 alle 10:30.
Con l'intento di restituire l'importanza di un'azione così semplice, è stato assegnato uno spazio in questa rubrica alla sezione locale di Avis, l'Associazione Volontari Italiani del Sangue, in cui si possa ricordare la loro storia e incentivare a contribuire alla donazione solidale di sangue, cui richiesta continua ad essere fortemente alta.
«Il gruppo locale di Avis Bisceglie quest'anno compie 65 anni e vanta ben 1300 soci – ha spiegato la presidente Patrizia Ventura -. È nato nel 1959 grazie alla lungimiranza del dott. Di Liddo, fondatore del gruppo, cui lavoro nel tempo è stato portato avanti da tutti quelli che si sono susseguiti sia nella cultura del dono che nell'associazionismo. Le prime donazioni non erano particolarmente proficue in quanto ancora la popolazione biscegliese non era sufficientemente sensibilizzata sul tema, ma ad oggi possiamo affermare orgogliosamente che Bisceglie rappresenta un esempio decisamente virtuoso di città solidale».
Dal punto di vista delle donazioni, infatti, la città gode di uno stato di autosufficienza. Chiaramente, facendo parte di una provincia, si impegna a distribuire il sangue laddove il fabbisogno è maggiore rispetto al numero di donatori. «Ci impegniamo periodicamente nel fare sensibilizzazione sulla cultura della donazione solidale in vari modi, con iniziative pubbliche come la "Notte rossa" occasione in cui riusciamo a ricavarci spazi di divulgazione» ha aggiunto la presidente.
L'atto della donazione risulta essere dunque un momento di partecipazione civica e di solidarietà pragmatica: «Tramite l'utilizzo dell'autoemoteca i cittadini si rendono effettivamente conto di ciò che vuol dire donare e si sentono partecipi di un tutto più grande, di un meccanismo solidale che funziona e funziona bene. Per donare vi sono delle selezioni: si può donare dai 18 ai 60 anni, dopo aver accertato lo stato di buona salute».
I giovani, spiega Ventura, sono la linfa dell'associazione: tramite il Servizio Civile la realtà di Avis ha infatti aperto le sue porte ai tanti giovani che si sono affacciati alla realtà associativa e hanno dato, in modi diversi, il loro contributo. «Cerchiamo di coinvolgere i giovani quanto più possibile non solo per la donazione ma per l'associazionismo in sé, che reputiamo essere alla base della nostra attività di volontariato. Il rapporto tra la città e le associazione e il rapporto tra le realtà cittadine stesse è fondamentale per la cultura della solidarietà che ci impegniamo a diffondere».
La sede di Avis, situata in Via Lamarmora 6, è diventata col tempo un punto di riferimento a livello cittadino anche per l'esperienza dell'aula studio dello scorso anno in cui si è dato uno spazio a chi avesse necessità di un contesto tranquillo per studiare, leggere o lavorare in smart working. «L'ambizione è quella di rimetterla al servizio della comunità quest'anno a seguito dell'elezione del nuovo esecutivo».
Oltretutto grazie ad Avis, Bisceglie è stata selezionata come sede sperimentale nazionale: «Ci sono solo altre tre sedi sperimentali in tutta la Puglia e solo otto regioni in Italia sono state selezionate come punto di riferimento. Ciò che siamo dunque chiamati a fare a seguito di questo riconoscimento è frequentare dei corsi con i selezionatori di AVIS nazionale per modificare le linee guida in modo tale da poter essere recepite da tutti, ma non solo. Ci sarà un sito dove anche il semplice cittadino potrà informarsi riguardo la realtà di Avis, della realtà della sua città, nonché di quelle che sono le procedure per ogni situazione di emergenza relativa alla donazione di sangue» ha spiegato la presidente Patrizia Ventura.
«Stare in Avis vuol dire stare a contatto con la solidarietà e il nostro invito è rivolto per lo più alle persone giovani, agli studenti delle superiori che abbiano voglia di sperimentare il mondo dell'associazionismo. Donare è un atto nobile ed è un atto di grande impegno civile» ha poi concluso.
Per le donazioni, il calendario del mese di Luglio prevede tre giorni a settimana presso il centro trasfusionale dell'Ospedale, il sabato il lunedì e il martedì dalle 8:00 alle 10:30.