Piccolo paziente alle prese con l'asma
Piccolo paziente alle prese con l'asma
Un pediatra sul web

Non tutte le fami sono di cibo...

Rubrica di pediatria a cura del dottor Antonio Marzano - pediatra di famiglia

Sergio, 10 anni, entra di corsa nella sala d'attesa dopo aver sbattuto alla porta di ingresso.

Apre con una manata la porta chiusa della sala visite e per fortuna sono già seduto alla tastiera per la terapia a Maria che ho appena visitato. Mentre comincio a imprecare gli occhi di Sergio si soffermano sui miei e sembrano implorare: «Aiutami dottore.. Ho fame!»

Saluto in fretta Maria e sua madre aiuto la nonna di Sergio a fare sedere il bambino sul lettino, accarezzo Sergio e mentre gli sussurro... «Stai tranquillo, stai tranquillo, rilassati» appoggio il fonendo sulle spalle: la sua crisi d'asma è severissima.

Sergio ha una fame d'aria severa, tanto che non riesce neanche a parlare, ed è seduto con le palme delle mani piantate sul lettino nel tentativo di espandere il torace, la tosse secca ed insistente ed i sibili si ascoltano anche senza fonendo. Afferro il Ventolin e gli sparo tre puff in gola, poi gli sciolgo una cpr di Bentelan in acqua e Sergio cerca di bere, non oppone resistenza, anzi... Lo afferro dal cinto e lo faccio scendere dal lettino. Con la nonna lo poggiamo a sedere sulla poltroncina vicino alla finestra, gli ripeto di stare tranquillo e gli dico... «Cerca di addormentarti se puoi».

Mozart gli concilia il sonno e dopo un'oretta si sveglia, si alza da solo dalla poltroncina, mi viene incontro e mi sorride: l'emergenza è passata, anche se la crisi d'asma è diventata solo un po' meno severa. Niente di serio, di nuovo e di particolare diremmo. Ed è proprio così, se non fosse che, ed è questo che vorrei condividere con gli attenti lettori e lettrici di Bisceglieviva, Sergio non è la prima volta che arriva così in studio, senza poi contare tutte le volte che sono i genitori a riferirmi degli episodi a casa.

Tutta questa premessa riguardo l'asma, non tanto per descrivere una patologia o la sintomatologia più o meno severa di una patologia molto bene conosciuta dai medici e dai genitori, quanto piuttosto per condividere con voi il disagio per il medico e lo sconforto del genitore, che purtroppo non può contare sulla guarigione dall'asma ma solo confidare in una migliore qualità di vita del proprio figliolo con l'aiuto terapia farmacologica. Se poi facciamo un passo avanti ed andiamo al nocciolo della questione, ci accorgiamo di quanto questa patologia, nonostante sia molto diffusa ed invalidante,non possa contare su presidi terapeutici veramente nuovi e magari risolutivi.

Noi pediatri generalisti ritengo siamo privilegiati in quanto per dovendo affrontare i problemi del bambino e questi problemi pur nella loro complessità sono abbastanza risolvibili con i farmaci. E come ben sapete mi riferisco alle patologie infettive in primis che pur essendo a volte severe vengono ben risolte con le terapie causali, quando sono di origine batterica. E per i bambini sono veramente tante le patologie che trovano giovamento dalle terapie in generale.

L'asma rimane invece una storia a parte. E si che siamo in grado di differenziare l'asma sine causa dall'asma allergico, pur tuttavia rimane una patologia infiammatoria delle basse vie respiratorie cronica. E il Salbutamolo rimane il vero unico farmaco salvavita da ormai tantissimi anni.

A volte i genitori, anche con disappunto e meraviglia, mi chiedono come mai, così come loro da sempre utilizzano il Ventolin, ora anche i figli devono utilizzare lo stesso farmaco. E proprio sabato pomeriggio, durante il mio turno di servizio allo Scap, ne ho avuto una ennesima conferma. La mamma del bambino si meravigliava e dispiaceva che non ci fosse una reale novità nel trattamento dell'asma acuto,pur essendoci validi presidi terapeutici nella prevenzione della stessa patologia. E spesso capita che anche con una scrupolosa ed attenta profilassi farmacologica, la crisi d'asma si presenta così all'improvviso in pieno benessere. E non mi riferisco al lattantino "che fischia", quanto piuttosto al bambino grandicello che accusa l'affanno sia quando sale le scale, o va a giocare a pallone o fa una corsa con gli amici. E questo nonostante la profilassi farmacologica.

Sono sempre di più, coloro che si scoprono atopici, con allergia stagionale (pollini) e perenne (acari) fanno un'accuratissima profilassi perché veramente motivati, ma nonostante tutto anche per loro l'asma è in agguato. E per fortuna che per tutti arrivano poi l'estate, il sole, il mare, il caldo... e la qualità della vita migliora. Tutto questo lascia il tempo che trova, perché in realtà chi ha l'asma cronico non solo vuole non averla più e vuole stare bene, quanto piuttosto desidera una terapia ed una profilassi risolutive.

Cerco di spiegare loro che la medicina ha fatto progressi enormi,pur tuttavia non nella stessa misura in tutte le discipline. E di ciò non conosco la motivazione. L'asma continua a galleggiare in un limbo di difficoltà terapeutica, a volte di incertezza diagnostica, di insicuro approccio ambientale. Senza poi contare le allergizzazioni cui i bambini e mi limito solo a loro vanno incontro già nei primi momenti della vita e stra uterina. Allergizzazioni ambientali, da contatto, da ambiente, da alimenti, da inalante.

I bambini vengono al mondo in un mondo pieno di insidie (non pericoli: insidie) per il loro sistema immunitario, che fin da subito si deve confrontare con creme, oli, bagni, pannolini, e poi latti e mi riferisco anche al di certo sacro latte materno che non è scevro da insidie visto che attraverso di lui passano gli allergeni alimentari materni. A questo punto forse si può azzardare che come gli studi scientifici dimostrano, il progredire dell'asma ha una forte componente di allergizzazione ambientale a 360 gradi.

Possiamo sostenere che rinite, congiuntivite, laringite fino all'asma non possono non riconoscere la componente ambientale. La sfida è impegnativa. Ma sono certo, perché ci sono state, ci sono e ci saranno sempre menti che sapranno raccogliere questa sfida, ed un giorno questa sfida sarà vinta.
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