
Attualità
«C'era un altro progetto per Orto Schinosa, non abbiamo ricevuto risposta»
L'associazione oratoriani contraria alla destinazione del luogo per la coltura degli ortaggi, che sembrerebbe nelle intenzioni dell'amministrazione comunale
Bisceglie - mercoledì 2 dicembre 2020
Intervento dell'associazione oratoriani a proposito della destinazione di uno dei siti più caratteristici e forse meno valorizzati del territorio biscegliese.
«Qualche tempo fa era corsa voce che per l'Orto Schinosa esistesse un progetto che lo destinava a luogo dove coltivare ortaggi.
Se la voce rispondesse al vero, sarebbe proprio il caso di dire che la montagna ha partorito il topolino o, nella fattispecie, qualche chilogrammo di ortaggi» hanno affermato i referenti del sodalizio, costituito nel novembre del 2018 e con sede in via vecchia Corato 52, come del resto il Gruppo Scout Bisceglie di cui pare una derivazione.
«Dunque, un luogo storico di Bisceglie che rappresenta un piccolo ecosistema naturalistico nel cuore della città si troverebbe destinato ad ortalizio, interpretando alla lettera il significato corrente del termine.
Eppure un gruppo di associazioni cittadine ambientaliste e no, tra queste la nostra, aveva elaborato un progetto inteso a riqualificare l'area come zona di protezione naturalistica e sede di eventi culturali, secondo il significato latino del termine "hortus" che i Romani intendevano come luogo ameno in cui trascorrere del tempo libero. L'orto va inteso nel senso di parco "culturale" teso a recuperare specie autoctone in via di estinzione, piante che vanno categorizzate per scopi scientifici e per l'educazione dei visitatori» hanno spiegato.
«La proposta di progetto era stata inviata all'amministrazione comunale che però non si è peritata neppure di riscontrarlo, non foss'altro secondo i canoni di un galateo civico di base.
Del resto il finanziamento del progetto era stato fortemente sostenuto in seno al Gal, affinchè lo stesso avesse esito positivo, cosa che poi si è verificata, senza alcun confronto con chi si era adoperato per la buona riuscita del finanziamento» hanno evidenziato gli estensori della nota ricordando lo svolgimento di un incontro preliminare col Sindaco Angarano «in cui erano stati esposti gli intendimenti delle associazioni in questione; evidentemente nelle ipotesi delle scelte possibili che, francamente, limitate a una coltivazione ortalizia tout-court, ci sembrano culturalmente limitate, la disponibilità espressa non ha trovato alcuna eco.
A che e a chi servirà coltivare a semplice orto un sito così importante per la città?
Ci piacerebbe ricevere delle risposte che magari non modificheranno la destinazione, ma quanto meno dimostrerebbero la volontà di amministrare la città con il contributo di idee di tutti i cittadini, come sembrava dovesse essere il nuovo corso amministrativo della città» hanno concluso gli oratoriani.
«Qualche tempo fa era corsa voce che per l'Orto Schinosa esistesse un progetto che lo destinava a luogo dove coltivare ortaggi.
Se la voce rispondesse al vero, sarebbe proprio il caso di dire che la montagna ha partorito il topolino o, nella fattispecie, qualche chilogrammo di ortaggi» hanno affermato i referenti del sodalizio, costituito nel novembre del 2018 e con sede in via vecchia Corato 52, come del resto il Gruppo Scout Bisceglie di cui pare una derivazione.
«Dunque, un luogo storico di Bisceglie che rappresenta un piccolo ecosistema naturalistico nel cuore della città si troverebbe destinato ad ortalizio, interpretando alla lettera il significato corrente del termine.
Eppure un gruppo di associazioni cittadine ambientaliste e no, tra queste la nostra, aveva elaborato un progetto inteso a riqualificare l'area come zona di protezione naturalistica e sede di eventi culturali, secondo il significato latino del termine "hortus" che i Romani intendevano come luogo ameno in cui trascorrere del tempo libero. L'orto va inteso nel senso di parco "culturale" teso a recuperare specie autoctone in via di estinzione, piante che vanno categorizzate per scopi scientifici e per l'educazione dei visitatori» hanno spiegato.
«La proposta di progetto era stata inviata all'amministrazione comunale che però non si è peritata neppure di riscontrarlo, non foss'altro secondo i canoni di un galateo civico di base.
Del resto il finanziamento del progetto era stato fortemente sostenuto in seno al Gal, affinchè lo stesso avesse esito positivo, cosa che poi si è verificata, senza alcun confronto con chi si era adoperato per la buona riuscita del finanziamento» hanno evidenziato gli estensori della nota ricordando lo svolgimento di un incontro preliminare col Sindaco Angarano «in cui erano stati esposti gli intendimenti delle associazioni in questione; evidentemente nelle ipotesi delle scelte possibili che, francamente, limitate a una coltivazione ortalizia tout-court, ci sembrano culturalmente limitate, la disponibilità espressa non ha trovato alcuna eco.
A che e a chi servirà coltivare a semplice orto un sito così importante per la città?
Ci piacerebbe ricevere delle risposte che magari non modificheranno la destinazione, ma quanto meno dimostrerebbero la volontà di amministrare la città con il contributo di idee di tutti i cittadini, come sembrava dovesse essere il nuovo corso amministrativo della città» hanno concluso gli oratoriani.