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Politica
Francesco Boccia: «Il centrosinistra governerà la Puglia per altri dieci anni»
Il senatore in un'intervista rilasciataci a Bisceglie, ha espresso fiducia nel futuro politico della Regione
Bisceglie - martedì 8 luglio 2025
14.00
Il Senatore Francesco Boccia, attuale capogruppo del Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista al Senato, ha recentemente rilasciato un'intervista esclusiva a margine della presentazione del saggio della Senatrice Cecilia D'Elia "Chi ha paura delle donne", evento tenutosi lo scorso 7 luglio a Bisceglie presso le Vecchie Segherie Mastrototaro. Nel corso dell'intervista, il Senatore Boccia ha offerto la sua prospettiva sulla situazione politica italiana, soffermandosi in particolare sul ruolo dell'opposizione e sulle prossime elezioni Regionali in Puglia. Ha evidenziato una significativa convergenza di voti tra le forze di minoranza in Parlamento, in netto contrasto con le posizioni della destra su temi cruciali come il salario minimo, i diritti e le politiche ambientali. Boccia si è mostrato fiducioso sul futuro del centrosinistra in Puglia, prevedendo altri dieci anni di "cambiamenti positivi" per la regione, e ha sottolineato l'importanza di una candidatura condivisa come quella di Antonio Decaro. Infine, ha definito l'astensionismo come una sconfitta bipartisan, la cui soluzione risiede nel rendere la politica più credibile agli occhi dei cittadini.
Guardando all'attuale Governo ed al ruolo dell'opposizione, come valuta la sua capacità di incidere sul dibattito politico e di proporre un'alternativa credibile? Ritiene che ci siano le condizioni per una maggiore unità o convergenza tra le forze di minoranza su temi chiave per il Paese?
«Nel 95% per cento dei casi in Parlamento votiamo insieme, parlo del Movimento 5 Stelle, AVS, ma anche i partiti centristi. Poi c'è un dibattito aperto nel Paese su come costruire l'alternativa, ma io penso che l'alternativa è già nella società italiana. La destra ha una certa idea di lavoro, è contro il salario minimo, ha una certa idea di diritti, pensa che la distinzione, che è scolpita nella Costituzione, degli esseri umani per razza, religione, sesso debba essere fatta: noi pensiamo che non debba essere così. Hanno un'idea di sviluppo che è regressiva, nel senso che pensano che salvare il pianeta non sia una missione: noi pensiamo che sia la missione soprattutto di noi. Abbiamo una grossa responsabilità nei confronti dei giovani. Poi c'è un modello di sviluppo. Noi crediamo nell'innovazione tecnologica e digitale, ma senza le diseguaglianze che invece ci sono e che la destra continua a difendere. Le scelte in questi giorni di Giorgia Meloni, che consente a Trump di non far pagare le tasse ai giganti del Web, la dice lunga sulla sudditanza psicologica della destra al potere delle multinazionali del web. Io penso che l'alternativa è già nella società italiana, le forze politiche devono solo accompagnarla verso il 2027».
In autunno si vota per le Regionali anche in Puglia, qual è il suo pensiero in ordine alla situazione?
«Che dopo vent'anni di straordinari cambiamenti che la Puglia ha vissuto, prima con Vendola e poi con Emiliano, io sono convinto che il cento sinistra governerà la Puglia per altri dieci anni di cambiamenti positivi. Noi abbiamo messo sul tavolo la disponibilità di Antonio De Caro, però prima di ufficializzare la sua candidatura è giusto condividerla con tutti i partiti del centro sinistra».
Uno dei problemi legati alla chiamata alle urne degli elettori è l'astensionismo, a suo parere, l'astensionismo è più di destra o di sinistra?
«L'astensionismo non ha colore politico, purtroppo è una sconfitta per tutti e l'unico modo per sconfiggerlo è rendere la politica più credibile, sia a sinistra che a destra».
Guardando all'attuale Governo ed al ruolo dell'opposizione, come valuta la sua capacità di incidere sul dibattito politico e di proporre un'alternativa credibile? Ritiene che ci siano le condizioni per una maggiore unità o convergenza tra le forze di minoranza su temi chiave per il Paese?
«Nel 95% per cento dei casi in Parlamento votiamo insieme, parlo del Movimento 5 Stelle, AVS, ma anche i partiti centristi. Poi c'è un dibattito aperto nel Paese su come costruire l'alternativa, ma io penso che l'alternativa è già nella società italiana. La destra ha una certa idea di lavoro, è contro il salario minimo, ha una certa idea di diritti, pensa che la distinzione, che è scolpita nella Costituzione, degli esseri umani per razza, religione, sesso debba essere fatta: noi pensiamo che non debba essere così. Hanno un'idea di sviluppo che è regressiva, nel senso che pensano che salvare il pianeta non sia una missione: noi pensiamo che sia la missione soprattutto di noi. Abbiamo una grossa responsabilità nei confronti dei giovani. Poi c'è un modello di sviluppo. Noi crediamo nell'innovazione tecnologica e digitale, ma senza le diseguaglianze che invece ci sono e che la destra continua a difendere. Le scelte in questi giorni di Giorgia Meloni, che consente a Trump di non far pagare le tasse ai giganti del Web, la dice lunga sulla sudditanza psicologica della destra al potere delle multinazionali del web. Io penso che l'alternativa è già nella società italiana, le forze politiche devono solo accompagnarla verso il 2027».
In autunno si vota per le Regionali anche in Puglia, qual è il suo pensiero in ordine alla situazione?
«Che dopo vent'anni di straordinari cambiamenti che la Puglia ha vissuto, prima con Vendola e poi con Emiliano, io sono convinto che il cento sinistra governerà la Puglia per altri dieci anni di cambiamenti positivi. Noi abbiamo messo sul tavolo la disponibilità di Antonio De Caro, però prima di ufficializzare la sua candidatura è giusto condividerla con tutti i partiti del centro sinistra».
Uno dei problemi legati alla chiamata alle urne degli elettori è l'astensionismo, a suo parere, l'astensionismo è più di destra o di sinistra?
«L'astensionismo non ha colore politico, purtroppo è una sconfitta per tutti e l'unico modo per sconfiggerlo è rendere la politica più credibile, sia a sinistra che a destra».