Consegnate le medaglie d’onore in Prefettura
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Giornata della memoria, consegnate le medaglie d’onore in Prefettura - LE FOTO

Tutti i nomi e le storie degli insigniti

Nell'ambito delle iniziative promosse per la celebrazione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, si è tenuto questa mattina a Barletta, nel Palazzo del Governo, l'evento commemorativo durante il quale il Prefetto e le autorità del territorio hanno consegnato quattordici medaglie d'onore, conferite dal Presidente della Repubblica, alla memoria di altrettanti cittadini di questo territorio.

L'evento è stato introdotto dai saluti istituzionali del Prefetto Rossana Riflesso, che ha voluto rimarcare "l'importanza ed il significato di questa giornata, attraverso le storie di chi ha vissuto una delle pagine più buie della storia del nostro Paese. Anche questa provincia ha pagato un dazio importante e gli eroi che oggi abbiamo commemorato, consegnando alla loro memoria le medaglie d'onore conferite dal Presidente della Repubblica, sono uomini che hanno messo a dura prova la propria vita e le cui vicende devono rappresentare un monito per le giovani generazioni affinchè si possano rinnegare ogni forma di violenza, discriminazione, emarginazione e guerra".

Di seguito i nominativi degli insigniti:

1. Medaglia d'Onore alla memoria di Ruggiero Borraccino (Barletta)
2. Medaglia d'Onore alla memoria di Remy Cacciuolo (Barletta)
3. Medaglia d'Onore alla memoria di Raffaele Gorgoglione (Barletta)
4. Medaglia d'Onore alla memoria di Leonardo Amoruso (Bisceglie)
5. Medaglia d'Onore alla Memoria di Leonardo Antonino (Bisceglie)
6. Medaglia d'Onore alla Memoria di Giovanni Francioli (Bisceglie)
7. Medaglia d'Onore alla Memoria di Antonio Pedone (Bisceglie)
8. Medaglia d'Onore alla Memoria di Giuseppe Todisco (Bisceglie)
9. Medaglia d'Onore alla memoria di Vito Balzano (Canosa Di Puglia)
10. Medaglia d'Onore alla memoria di Vincenzo Fierro (Minervino Murge)
11. Medaglia d'Onore alla Memoria di Vincenzo Lobascio (Minervino Murge)
12. Medaglia d'Onore alla Memoria di Ciro Maltri (Minervino Murge)
13. Medaglia d'Onore alla Memoria di Michele Solitario (Minervino Murge)
14. Medaglia d'Onore alla Memoria di Leonardo Vittorio Piazzolla (San Ferdinando Di Puglia)
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Medaglie d'Onore, da parte del Prefetto di Barletta Andria Trani e delle autorità, ai cittadini italiani militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra ed ai familiari dei deceduti.

4. Medaglia d'Onore alla memoria di LEONARDO AMORUSO (BISCEGLIE)
Nato il 5 febbraio 1914 a Bisceglie, primogenito di sette fratelli e sorelle, dopo il periodo di leva, viene richiamato alle armi nell'agosto del 1939 nel Battaglione Genio Artieri; si imbarca da Bari e sbarca col battaglione a Rodi Egeo. Fatto prigioniero dai Tedeschi il 12 ottobre 1943, è internato nello Stammlager VIII E, una succursale del famigerato lager VIII C, dove molti prigionieri soprattutto russi, polacchi e francesi sono morti per privazioni e malattie.
Viene liberato e rimpatriato, e giunge a casa nell'agosto del 1945.
Tornato in Italia presso la stazione di Foggia, viene riconosciuto da due suoi fratelli che aveva lasciato ragazzini e che egli non aveva riconosciuto e insieme tornano a Bisceglie.
Del periodo di prigionia parla poco, quasi a volerne dimenticare la brutalità, nonché la sofferenza legata al freddo ed alla scarsità di cibo.
Dopo il suo ritorno soffre di disturbi da congelamento agli arti inferiori, che gli provocano problemi nella deambulazione con frequenti crampi notturni molto dolorosi.
Nel periodo post- bellico lavora dapprima come agricoltore, in seguito diviene esportatore e mediatore di prodotti agricoli.
È stato un lavoratore integerrimo, un buon padre e un servitore dell'Italia.
Medaglia d'Onore consegnata a Giambattista Amoruso, figlio di Leonardo Amoruso, dal Prefetto di Barletta Andria Trani E dal Sindaco di Bisceglie Avv. Angelantonio Angarano

5. Medaglia d'Onore alla Memoria di LEONARDO ANTONINO (Bisceglie)
Nato il 18 marzo 1915 a Bisceglie, a 20 anni, contadino in ottime condizioni di salute, si presenta quale soldato di leva al Distretto militare di Barletta. Nel 1939 è chiamato alle armi e trasferito al 10° Reggimento Fanteria Regina VII Compagnia. Il 25 settembre 1939, sbarca a Coo Egeo, dove nel 1943, in seguito all'armistizio dell' 8 settembre viene catturato dai tedeschi e condotto nel campo di transito DULAG 185 "Castello". Nella primavera del 1944 i tedeschi lo trasferiscono al Campo di Concentramento di "Larissa" in Grecia, dove viene impiegato anche a raccogliere i morti e i feriti conseguenti ad un bombardamento degli americani. Le condizioni di lavoro sono estremamente disagevoli: non riceve il salario spettante ai prigionieri di guerra, il cibo distribuito nel campo di lavoro è pessimo e molto razionato ed anche l'abbigliamento è insufficiente e inadatto.
Viene liberato dalle Forze Armate alleate angloamericane, il 28 Febbraio 1945 imbarcato via aerea dalla città di VOLO a TARANTO e condotto al campo alloggio di Sant'Andrea.
La Medaglia d'Onore sarà consegnata al Sig. Francesco Antonino, figlio di Leonardo Antonino, dal Prefetto di Barletta Andria Trani E dal Sindaco di Bisceglie Avv. Angelantonio Angarano

6. Medaglia d'Onore alla Memoria di GIOVANNI FRANCIOLI (BISCEGLIE)
Caporale nel 59° Reggimento Artiglieria "Cagliari", viene catturato dai tedeschi poco più che ventenne, a Kalamata (Grecia) dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e trasferito in una "tradotta" (carro merci) a Stablack nella ex Prussia Orientale, nello Stalag I A.
Del periodo di reclusione come Internato Militare Italiano ha parlato pochissimo, qualche accenno soprattutto al lavoro in condizione di schiavitù, alle angherie subite ed alla fame che costringeva lui ed i suoi compagni a cercare tra i rifiuti le bucce di patate per integrare l'alimentazione scarsissima. Ha terminato il periodo di deportazione ad Hannover nel 1945 tra lavoro e stenti.
Delle foto riportate dalla Germania, ha raccontato che quando i tedeschi hanno appreso dell'avvicinarsi delle truppe americane, hanno costretto lui ed i suoi compagni a scavare una fossa comune ed ogni giorno li facevano allineare sul bordo della stessa e ne uccidevano qualcuno, a caso. All'arrivo degli americani liberatori (maggio 1945), è restato nel campo ancora per qualche mese ed ha lavorato per dare degna sepoltura ai compagni uccisi nel Cimitero Seelhorst di Hannover.
E' tornato coi propri mezzi, in bicicletta fino in Puglia nel settembre del 1945.
Due anni della sua giovinezza vissuti tra patimenti ed angherie, prezzo del suo "NO" a collaborare coi nazi-fascisti e con l'esercito di Mussolini.
Medaglia d'Onore consegnata alla sig.ra Rosa Francioli, figlia di Giovanni Francioli, dal Prefetto di Barletta Andria Trani e dal Sindaco di Bisceglie Avv. Angelantonio Angarano

7. Medaglia d'Onore alla Memoria di ANTONIO PEDONE (BISCEGLIE)
Nato a Bisceglie il 26 maggio 1923, di mestiere agricoltore, a 19 anni, in ottime condizioni di salute, si presenta quale soldato di leva al Distretto militare di Barletta e viene lasciato in congedo illimitato provvisorio.
L'11 marzo 1943 è chiamato alle armi e arruolato nel 102° Reggimento Fanteria in Bolzano, Distretto Misto Truppe Regio Esercito Egeo.
Successivamente giunge a Rodi Egeo col 841° Battaglione Fanteria "Salerno", con cui partecipa alle operazioni di guerra svoltesi nei Balcani in Albania.
Dopo l'annuncio dell'armistizio dell'8 settembre e dopo aver detto "no" ai Tedeschi, viene disarmato, fatto prigioniero e condotto in Germania in carri bestiari tramite ferrovia.
Vive come deportato internato nel campo di concentramento di HINZERT – POLERT, ai confini del Lussemburgo, dove lavora in fattoria e talvolta alla realizzazione degli incamminamenti nello stesso campo. Alle richieste di aderire alle truppe tedesche, risponde sempre con un secco NO.
Il 30 marzo 1945 viene liberato dalle Forze Armate americane.
Il 12 agosto 1945 giunge a casa, dopo dieci giorni si presenta al Distretto militare di Barletta e lo stesso giorno è inviato in licenza di rimpatrio di 60 giorni a casa in Bisceglie.
In merito all'accoglienza al ritorno, Antonio raccontava che fu accolto dalla maggior parte dei biscegliesi con disprezzo, sino a essere indicato come "badogliano traditore del regime ", costretto a rimanere talvolta nascosto in casa protetto dalla sua famiglia.
Viene curato privatamente in casa dalla famiglia e non in ospedale militare o civile, riportando una bronchite cronica che lo accompagna per tutta la vita.
Medaglia d'Onore consegnata alla sig.ra Alfonsa Pedone, figlia di Antonio Pedone, dal Prefetto di Barletta Andria Trani e dal Sindaco di Bisceglie Avv. Angelantonio Angarano

8. Medaglia d'Onore alla Memoria di GIUSEPPE TODISCO (BISCEGLIE)
Nato a Bisceglie il 28 ottobre 1919, frequenta la scuola fino alla quinta elementare, percorrendo quotidianamente a piedi i quasi 4 km che separavano la casa paterna dalla scuola e studiando sui libri presi in prestito da un compagno di classe che frequentava il locale Seminario.
Durante gli anni della scuola, per aiutare la famiglia, viene avviato alla professione di maniscalco.
Terminati forzatamente gli studi, dopo anni di gavetta e grazie anche ad un piccolo aiuto economico ricevuto dal suo maestro, riesce ad acquistare i primi attrezzi ed a mettersi in proprio.
Partecipa alle operazioni di guerra svoltesi nei Balcani prestando servizio nell'Ospedale da Campo n° 170.
Il 13 settembre 1943 viene catturato dai tedeschi ed inviato nel campo di prigionia di Schwerin, nel nord della Germania, dove viene impiegato come lavoratore coatto in una fabbrica.
Degli anni di prigionia raccontava di condizioni di vita disumane e di cibo scarso: per cercare di integrare il poco cibo a disposizione di notte dissotterrava le bucce di patate che di giorno era costretto a sotterrare dai tedeschi.
Viene liberato l'8 maggio 1945 e rimpatriato il 13 settembre 1945.
Giunge al Distretto Militare di Barletta il 19 settembre 1945 e il giorno seguente messo in licenza di rimpatrio. Allo scadere della licenza, il 20 novembre 1945, viene congedato.
Il Comando Militare di Napoli gli ha conferito la Croce al Merito di Guerra per internamento in Germania.
Dopo la guerra riprende il mestiere di maniscalco prima e di fabbro poi, a cui affianca un impiego presso una locale falegnameria come manutentore di macchine e attrezzature.
Medaglia d'Onore consegnata al Sig. Leonardo Todisco, figlio di Giuseppe Todisco, dal Prefetto di Barletta Andria Trani e dal Sindaco di Bisceglie Avv. Angelantonio Angarano
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