L'imprenditore Pino Magno e sua moglie
L'imprenditore Pino Magno e sua moglie
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«La sanità che funziona». Gratitudine al personale del Covid hospital di Bisceglie

L'imprenditore Pino Magno racconta l'esperienza del ricovero nella struttura biscegliese

È trascorsa una settimana dal momento in cui, per fortuna, l'imprenditore Pino Magno ha potuto lasciare l'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, nel quale è stato ricoverato dal 24 marzo (insieme a sua moglie) dopo aver contratto il Covid. Un'esperienza forte, il cui bilancio è stato tracciato attraverso una lettera aperta, occasione per rimarcare le qualità del personale della struttura sanitaria biscegliese e rivolgere sentiti ringraziamenti.

Ci sono passato, so cosa si prova. Lo abbiamo preso io e mia moglie. A parte i dolori, i "sintomi", come abbiamo imparato a chiamarli, quello che davvero ti mette kappaò è la paura.
Non sai cosa fare, a chi affidarti, come provare a curarti. Non sai cosa ne sarà di te, se ce la farai o se, come successo a tanti altri, questo maledettissimo virus ti strapperà la vita. Quel bollettino, poi: ogni giorno un numero assurdo di vittime. E se domani anche io sarò un numero sul bollettino? Ore, giorni, di pura angoscia. Per te, ma anche per i tuoi cari. Per nostro figlio, nel nostro caso, che è anche lontano da noi.

Dopo una decina di giorni a casa con i sintomi che non andavano via e che, anzi, peggioravano, un angelo custode ci ha convinti che il ricovero in ospedale sarebbe stata la strada migliore. Ospedale, una parola che mi ha sempre spaventato. In questo periodo, poi, con gente che ci entra e non sa se e come ne uscirà.

Ci portano a Bisceglie, uno dei Covid hospital di Puglia. È il 24 marzo. Ci dobbiamo affidare, non possiamo fare altro.
Oggi, 13 aprile, a una settimana dalle dimissioni, posso dire che quel maledetto virus l'abbiamo sconfitto. Il peggio è passato, ora le cose vanno bene. Possiamo ritenerci fortunati o forse dovrei dire miracolati visto quello che succede ogni giorno intorno a noi.

Tra le fortune c'è anche quella di essere finiti al Covid hospital di Bisceglie. Siamo stati curati, accuditi, ma anche confortati e, perché no, coccolati. Medici, infermieri, operatori socio sanitari di eccezionale professionalità e grandissima umanità.

La nostra sanità viene ogni giorno massacrata, per tante ragioni. Bisognerebbe ogni tanto però soffermarsi a parlare dei nostri operatori sanitari, gente straordinaria che ogni giorno salva vite. Ecco, nel bollettino giornaliero dovrebbe essere dato forse più spazio ai numeri delle persone salvate che ai morti. Forse affronteremmo questa sciagura con meno angoscia. E soprattutto daremmo il giusto merito ai nostri eroi.

Credo che questa sia l'altra faccia del Covid. La scoperta, per tanti di noi, di una sanità che non conoscevamo.
Ringrazio di cuore tutta l'equipe dell'ospedale di Bisceglie. Grazie per averci trattato come fossimo parte della vostra famiglia».

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