Pianta di marijuana
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Marijuana: cresce l’interesse del mercato

Una situazione di forte attualità, tra economia e normative

Il nuovo millennio ha inaugurato una congiuntura positiva per la cannabis: non solo i movimenti di legalizzazione si stanno diffondendo a macchia d'olio e le loro rivendicazioni acquistano ogni giorno che passa sempre più consensi, ma anche il suo impiego industriale e farmaceutico ha portato il mercato ad incuriosirsi sempre più alla pianta miracolosa.

In seguito alla legalizzazione della canapa industriale in Italia (legge n.242 del 2 dicembre 2016), dei referendum in alcuni stati degli USA per una completa legalizzazione e in seguito alla legalizzazione in Canada del 2018, sul settore della marijuana si sono riversati investimenti molto consistenti: consapevoli della novità del settore, molti investitori, infatti, stanno dando inizio ad una seconda caccia all'oro, stavolta verde.

Un mercato promettente

Con la legalizzazione della cannabis in Canada le quotazioni del mercato della marijuana sono schizzate alle stelle: si prevede entro il 2025 di raggiungere un valore di mercato di circa 145 miliardi di dollari ma con l'aumentare degli investimenti le stime potrebbero essere soggette a rivisitazioni tra non molto.

Non poche aziende, infatti, si sono lanciate a capofitto nel settore, specialmente case farmaceutiche anche di un certo peso, come la GW Pharmaceuticals PLC-ADR: le ricerche sulle proprietà terapeutiche della marijuana portano ogni giorno alla scoperta di nuove applicazioni in campo medico. Se è ormai comprovata l'efficacia dei derivati della cannabis nella lotta all'epilessia, ad altri disturbi del sistema nervoso e come analgesico naturale, infatti, gli studi delle proprietà anti-cancerogene dei fito-cannabinoidi (ovvero i principi attivi contenuti dalle inflorescenze e dai semi di cannabis) potrebbero portare letteralmente ad un'esplosione del mercato.

Basti pensare che solo l'immissione sul mercato del Epidiolex, un farmaco contro la sindrome di Lennox-Gastaut e contro la sindrome di Dravet, ha portato le azioni della GW Pharmaceuticals schizzare al rialzo, con un +86% nell'arco di pochi mesi. Trovate una lista completa delle azioni cannabis su mercati24.com.

I numeri della cannabis convincono Coca-Cola

In seguito all'esplosione azionaria delle società weed, anche il colosso mondiale delle bibite, Coca-Cola, decide di lanciarsi sul mercato senza esporsi eccessivamente, dichiarandosi al momento interessata alla elaborazione di una bibita con contenuti di CBD, ovvero il fito-cannabinoide legale. La multinazionale americana ha intravisto le potenzialità di profitto di una bibita al CBD che sarebbe legale non solo nella maggior parte degli Stati del Nord America, ma anche in Europa, ove la cannabis light sta raccogliendo sempre maggiori consensi anche presso le autorità.

Per farvi rendere conto delle enormi potenzialità del settore prenderemo in esame qualche esempio:
  • Tilray, società che ha avuto l'IPO nel luglio 2018, con una quotazione iniziale di 22,39 dollari. Nell'arco di due mesi le quotazioni del titolo hanno visto una crescita del 900%, schizzando oltre i 300 dollari. La società, pur registrando profitti per 17,6 milioni a fronte di perdite per 18 milioni, attualmente ha una capitalizzazione di mercato quotata a 20 miliardi!
  • Cronos Group, parimenti, ha visto una crescita delle proprie quotazioni leggermente inferiore, del 500%. Attualmente ha una capitalizzazione di mercato stimata a 6,36 miliardi;
  • Aurora Cannabis, una delle più note tra quelle finora proposte, che ha visto una crescita delle proprie quotazioni del 300%, per una capitalizzazione complessiva di 10,41 miliardi;
In generale si è stimato che attualmente vengono chiuse sulle cosiddette "pot stocks" circa 680.000 operazioni finanziarie ogni settimana: si tratta in apparenza di numeri sproporzionati per un settore che attualmente non copre nemmeno l'1% del valore stimato. La tendenza attuale, tuttavia, è estremamente positiva, testimone di un mercato finanziario che non vuole conoscere battute d'arresto e che sta spingendo verso i movimenti di liberalizzazione. Si è calcolato che nell'ultimo mese gli investitori che presagivano un'inversione di tendenza e hanno venduto allo scoperto le "pot stocks" abbiano registrato perdite complessive per il valore di 310 milione, essendo le azioni cresciute di un ulteriore 38%.
  • Economia
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