
Attualità
Revenge porn, minorenni pugliesi tra le vittime
L'ordine degli psicologi: «Tra le ripercussioni di questo fenomeno, la perdita di controllo della propria intimità e dignità»
Puglia - giovedì 9 aprile 2020
11.51
Un fenomeno scoppiato nell'ultimo periodo: il revenge porn, condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite Internet senza il consenso dei protagonisti degli stessi o, in alcuni casi, fotografie immortalate dal partner intimo col consenso della vittima o senza che la persona interessata fosse a conoscenza, si è diffuso molto nelle ultime settimane sui social networks, nel quale sono state scoperte chat private che innescano un circuito di pedopornografia.
Fra le vittime inconsapevoli anche alcune minorenni pugliesi che, solo dopo aver ricevuto strani inviti e richieste, hanno scoperto che le loro foto postate sui loro profili erano finite in questi raccapriccianti gruppi. Il presidente dell'ordine degli psicologi della regione Vincenzo Gesualdo ha spiegato le possibili ripercussioni che si celano dietro a questo fenomeno: «Il dato preoccupante è l'ingenuità con la quale si mette in atto. Fra le tante ripercussioni possibili vi è la perdita di controllo della propria intimità e dignità, in quanto una volta inviata l'immagine non si è più padroni sulla sua divulgazione, la "sindrome da trofeo" che fa sì che il contenuto venga subito condiviso, l'umiliazione e la vergogna».
«A queste vanno aggiunte le terribili conseguenze sull'identità, sia reale che digitale, col rischio di veder compromessa la propria reputazione creando così problemi con nuovi partner o influenzando i futuri rapporti di lavoro. La rete è piena di insidie e non fa una selezione, sia i bambini che gli adolescenti sono bersagli perfetti per i molestatori. È fondamentale che i genitori si informino per conoscere il mondo del web in tutte le sue potenzialità così da mettere in guardia i propri figli dai rischi» ha aggiunto e concluso Gesualdo.
Fra le vittime inconsapevoli anche alcune minorenni pugliesi che, solo dopo aver ricevuto strani inviti e richieste, hanno scoperto che le loro foto postate sui loro profili erano finite in questi raccapriccianti gruppi. Il presidente dell'ordine degli psicologi della regione Vincenzo Gesualdo ha spiegato le possibili ripercussioni che si celano dietro a questo fenomeno: «Il dato preoccupante è l'ingenuità con la quale si mette in atto. Fra le tante ripercussioni possibili vi è la perdita di controllo della propria intimità e dignità, in quanto una volta inviata l'immagine non si è più padroni sulla sua divulgazione, la "sindrome da trofeo" che fa sì che il contenuto venga subito condiviso, l'umiliazione e la vergogna».
«A queste vanno aggiunte le terribili conseguenze sull'identità, sia reale che digitale, col rischio di veder compromessa la propria reputazione creando così problemi con nuovi partner o influenzando i futuri rapporti di lavoro. La rete è piena di insidie e non fa una selezione, sia i bambini che gli adolescenti sono bersagli perfetti per i molestatori. È fondamentale che i genitori si informino per conoscere il mondo del web in tutte le sue potenzialità così da mettere in guardia i propri figli dai rischi» ha aggiunto e concluso Gesualdo.