
Attualità
Usca, Palese: «Le singole Asl possono prorogare il servizio fino al 30 giugno»
L'intervento dell'assessore regionale alla sanità
Bisceglie - venerdì 29 aprile 2022
18.51
Sulla questione dell'imminente chiusura delle Usca in Puglia e nel territorio della Bat, sollevata nelle ultime ore e trattata da BisceglieViva con alcuni articoli dedicati, è intervenuto Rocco Palese, assessore regionale alla sanità, con una precisazione.
«L'attività delle Usca, le unità mediche che visitano a domicilio i malati di Covid, potrà essere mantenuta dalle Asl in considerazione delle specifiche situazioni epidemiologiche rilevate sul territorio» ha affermato.
«Il sistema infatti non sarà smantellato lì dove si verificano difficoltà particolari attestate dalle direzioni delle aziende sanitarie locali e comunicate al Dipartimento regionale promozione della salute. Tanto infatti è già stato comunicato alle Asl con una lettera, nella quale si può leggere come "Ad ogni buon conto, il termine del 30.4.2022, potrà essere derogato fino al 30.6.2022, in coerenza con la Legge n° 234/2021, in presenza di situazioni epidemiologiche territoriali, debitamente documentate, tali da giustificare il mantenimento in proroga delle Usca, previa autorizzazione di questo Dipartimento». La palla ripassa, perciò, alle singole aziende sanitarie territoriali per le considerazioni del caso.
«L'attività delle Usca, le unità mediche che visitano a domicilio i malati di Covid, potrà essere mantenuta dalle Asl in considerazione delle specifiche situazioni epidemiologiche rilevate sul territorio» ha affermato.
«Il sistema infatti non sarà smantellato lì dove si verificano difficoltà particolari attestate dalle direzioni delle aziende sanitarie locali e comunicate al Dipartimento regionale promozione della salute. Tanto infatti è già stato comunicato alle Asl con una lettera, nella quale si può leggere come "Ad ogni buon conto, il termine del 30.4.2022, potrà essere derogato fino al 30.6.2022, in coerenza con la Legge n° 234/2021, in presenza di situazioni epidemiologiche territoriali, debitamente documentate, tali da giustificare il mantenimento in proroga delle Usca, previa autorizzazione di questo Dipartimento». La palla ripassa, perciò, alle singole aziende sanitarie territoriali per le considerazioni del caso.