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Calcio
Bisceglie, si riparte con coerenza: confermati Dammacco e Di Meo. E spunta già qualche nome per l'attacco
La società stellata è già al lavoro per allestire un roster competitivo
Bisceglie - lunedì 7 luglio 2025
17.21
Nessuna rivoluzione, nessuna corsa contro il tempo. Il Bisceglie sceglie la via della continuità e della programmazione, abbandonando finalmente la logica delle emergenze. In un'estate che altrove è già fatta di scossoni, il club nerazzurro lavora in silenzio, ma con idee chiare: ripartire da chi ha ridato credibilità e identità a una squadra che, nel girone di ritorno, ha dimostrato di avere molto più di quanto si pensasse.
Danilo Dammacco resta al timone dell'area tecnica. Una scelta che, al di là delle voci che lo volevano vicino al Brindisi, certifica la volontà di dare continuità a una visione costruita con fatica. In panchina, confermato anche Pino Di Meo, l'allenatore che ha saputo cambiare passo e mentalità, riportando ordine, intensità e identità. Non era scontato. E proprio per questo assume un valore ancora più forte.
Il messaggio è chiaro: basta ricominciare da zero. Il Bisceglie vuole finalmente costruire, non più rimettere insieme i pezzi. La coerenza tra parole e scelte è il primo segnale di maturità, quella che in passato è mancata quando si inseguivano nomi altisonanti o soluzioni temporanee.
Il vero capitale, ora, è il tempo. Quel tempo che l'anno scorso è stato sprecato in rincorse e aggiustamenti, oggi può essere investito per dare una forma definita alla squadra. Si lavora con discrezione, puntando a profili funzionali più che appariscenti. Non servono colpi di scena, serve costruire un gruppo coeso, con un'identità precisa e un'anima riconoscibile.
In quest'ottica, iniziano a circolare i primi nomi per il mercato estivo. Tra le suggestioni più interessanti, si fa strada l'ipotesi Riccardo Lattanzio: attaccante d'esperienza, già capitano nella storica promozione in Serie D nel 2017. Il suo eventuale ritorno sarebbe molto più che un'operazione nostalgica: sarebbe un segnale di appartenenza, di carattere, di memoria condivisa. Lattanzio rappresenta quel tipo di figura capace di trasmettere valori e mentalità dentro e fuori dal campo. Altro nome vicino all'ambiente stellato è quello di Alessandro Amoroso, bomber della scorsa stagione, cresciuto nell'Unione Calcio, ma con esperienza anche nella Fidelis Andria. Sarebbe vicino l'accordo con l'attaccante classe 1997.
Ora la sfida è tutta nella costruzione. Non basterà allestire una rosa: servirà modellare una squadra, nel senso più profondo del termine. Un gruppo con ruoli chiari, responsabilità condivise e una direzione tecnica coerente. L'Eccellenza è un campionato che non perdona partenze lente o identità indefinite. Bisogna farsi trovare pronti, fin da subito.
Il Bisceglie ha imparato – sulla propria pelle – che i miracoli dell'ultima ora non possono diventare strategia. Serve metodo, serve cultura del lavoro, serve un'idea che resista nel tempo. Oggi, per la prima volta dopo molte stagioni, sembra esserci davvero la volontà di cambiare passo in modo strutturale.
Si riparte, sì. Ma non da un foglio bianco. Si riparte da una base credibile. E questa, nel calcio, è già una vittoria.
Danilo Dammacco resta al timone dell'area tecnica. Una scelta che, al di là delle voci che lo volevano vicino al Brindisi, certifica la volontà di dare continuità a una visione costruita con fatica. In panchina, confermato anche Pino Di Meo, l'allenatore che ha saputo cambiare passo e mentalità, riportando ordine, intensità e identità. Non era scontato. E proprio per questo assume un valore ancora più forte.
Il messaggio è chiaro: basta ricominciare da zero. Il Bisceglie vuole finalmente costruire, non più rimettere insieme i pezzi. La coerenza tra parole e scelte è il primo segnale di maturità, quella che in passato è mancata quando si inseguivano nomi altisonanti o soluzioni temporanee.
Il vero capitale, ora, è il tempo. Quel tempo che l'anno scorso è stato sprecato in rincorse e aggiustamenti, oggi può essere investito per dare una forma definita alla squadra. Si lavora con discrezione, puntando a profili funzionali più che appariscenti. Non servono colpi di scena, serve costruire un gruppo coeso, con un'identità precisa e un'anima riconoscibile.
In quest'ottica, iniziano a circolare i primi nomi per il mercato estivo. Tra le suggestioni più interessanti, si fa strada l'ipotesi Riccardo Lattanzio: attaccante d'esperienza, già capitano nella storica promozione in Serie D nel 2017. Il suo eventuale ritorno sarebbe molto più che un'operazione nostalgica: sarebbe un segnale di appartenenza, di carattere, di memoria condivisa. Lattanzio rappresenta quel tipo di figura capace di trasmettere valori e mentalità dentro e fuori dal campo. Altro nome vicino all'ambiente stellato è quello di Alessandro Amoroso, bomber della scorsa stagione, cresciuto nell'Unione Calcio, ma con esperienza anche nella Fidelis Andria. Sarebbe vicino l'accordo con l'attaccante classe 1997.
Ora la sfida è tutta nella costruzione. Non basterà allestire una rosa: servirà modellare una squadra, nel senso più profondo del termine. Un gruppo con ruoli chiari, responsabilità condivise e una direzione tecnica coerente. L'Eccellenza è un campionato che non perdona partenze lente o identità indefinite. Bisogna farsi trovare pronti, fin da subito.
Il Bisceglie ha imparato – sulla propria pelle – che i miracoli dell'ultima ora non possono diventare strategia. Serve metodo, serve cultura del lavoro, serve un'idea che resista nel tempo. Oggi, per la prima volta dopo molte stagioni, sembra esserci davvero la volontà di cambiare passo in modo strutturale.
Si riparte, sì. Ma non da un foglio bianco. Si riparte da una base credibile. E questa, nel calcio, è già una vittoria.