Cultura
“Sotto la pelle del mondo”, Dario Fabbri ha raccontato il suo nuovo libro a Bisceglie
Una sala gremita ieri mattina per l'incontro culturale alle Vecchie Segherie Mastrototaro
Bisceglie - lunedì 21 ottobre 2024
17.19
Giornalista, analista geopolitico e direttore di Domino, ospite ieri delle Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie, Dario Fabbri ha spiegato come applicare il metodo della geopolitica umana alla lettura del mondo in un incontro organizzato in collaborazione con il festival Conversazioni dal Mare. Nel tentativo di spiegare la realtà complessa in cui viviamo e indagarne le dinamiche più profonde, Fabbri affronta dodici casi studio, dal conflitto tra Russia e Ucraina, alla guerra di Gaza.
"Sotto la pelle del mondo" non è solo un libro di storia, ma anche di antropologia culturale e linguistica, che l'autore definisce come il sequel del precedente: "Geopolitica umana". Dunque, il tentativo dell'autore è quello di osservare gli avvenimenti che ci circondano, dal basso verso l'alto, rivelando cosa c'è sotto la pelle del mondo.
È necessario partire dai popoli, dalle tribù e dagli imperi, poiché, ciò che le aggregazioni umane sono in grado di raccontarci involontariamente su sé stesse, ci permette di conoscerne le radici, ovvero, di partire dal basso. "Ciò che ci interessa - ha detto Fabbri - è ripudiare lo schema di una storia lineare, recuperando i popoli. Tale approccio nega la fine della storia, su cui, invece, si incentra il nostro sistema d'istruzione, che ne offre un approccio romanzato. Lo scopo è quello di partire da aspetti che non conosciamo, abbandonando l'idea che la storia abbia un inizio e una fine e che tutti i popoli siano uguali tra loro e applicando un'analisi della storia come fatto circolare e non come linea retta".
Fabbri ha fatto leva su ciò che avviene in America; sulle elezioni politiche e sulla depressione che attraversa il Paese, di cui, individua quattro cause fondamentali: il desiderio di vivere fuori dalla storia; il perenne clima di belligeranza che gli americani sentono gravare sulle loro spalle; l'idea apocalittica che hanno di sé e il sentirsi assediati in casa loro, dai messicani. Con ciò che segue. Anche nell'analisi del conflitto tra Russia e Ucraina, secondo Fabbri, sarebbe molto più complesso domandarsi perché molti cittadini russi sostengano la guerra.
Sotto la pelle del mondo dimostra quanto sia faticoso applicare la geopolitica umana allo studio degli avvenimenti della realtà che ci circonda, lasciando dei dubbi su quanto complesso sia là fuori.
"Sotto la pelle del mondo" non è solo un libro di storia, ma anche di antropologia culturale e linguistica, che l'autore definisce come il sequel del precedente: "Geopolitica umana". Dunque, il tentativo dell'autore è quello di osservare gli avvenimenti che ci circondano, dal basso verso l'alto, rivelando cosa c'è sotto la pelle del mondo.
È necessario partire dai popoli, dalle tribù e dagli imperi, poiché, ciò che le aggregazioni umane sono in grado di raccontarci involontariamente su sé stesse, ci permette di conoscerne le radici, ovvero, di partire dal basso. "Ciò che ci interessa - ha detto Fabbri - è ripudiare lo schema di una storia lineare, recuperando i popoli. Tale approccio nega la fine della storia, su cui, invece, si incentra il nostro sistema d'istruzione, che ne offre un approccio romanzato. Lo scopo è quello di partire da aspetti che non conosciamo, abbandonando l'idea che la storia abbia un inizio e una fine e che tutti i popoli siano uguali tra loro e applicando un'analisi della storia come fatto circolare e non come linea retta".
Fabbri ha fatto leva su ciò che avviene in America; sulle elezioni politiche e sulla depressione che attraversa il Paese, di cui, individua quattro cause fondamentali: il desiderio di vivere fuori dalla storia; il perenne clima di belligeranza che gli americani sentono gravare sulle loro spalle; l'idea apocalittica che hanno di sé e il sentirsi assediati in casa loro, dai messicani. Con ciò che segue. Anche nell'analisi del conflitto tra Russia e Ucraina, secondo Fabbri, sarebbe molto più complesso domandarsi perché molti cittadini russi sostengano la guerra.
Sotto la pelle del mondo dimostra quanto sia faticoso applicare la geopolitica umana allo studio degli avvenimenti della realtà che ci circonda, lasciando dei dubbi su quanto complesso sia là fuori.