Commissione Pari Opportunità
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Attualità

Luciano Lopopolo racconta la Commissione Pari Opportunità di Bisceglie - L'INTERVISTA

Storia, mission e Obiettivi 2025 della commissione consiliare

Giugno è il "Pride Month", vale a dire il mese dedicato all'orgoglio delle identità lesbiche, gay, bisex, trans e queer (LGBTQIA+) in cui moltissime sono le manifestazioni organizzate - come appunto i Pride cittadini - tese all'affermazione di tutte le identità sessuali e di genere, ma non solo. Quest'anno infatti il sentimento legato alle manifestazioni del Pride Month ha chiamato a sè, come spesso accade per i movimenti "globali", molte altre questioni legate ai diritti umani come ad esempio la condanna del genocidio perpetrato da Israele ai danni della Palestina con lo slogan "No pride in genocide" o la questione dell'inclusività sotto ogni punto di vista, anche legata alla disabilità. In questo contesto, spetta poi alle associazioni, ai collettivi e alle istituzioni preposte il compito di essere dei veri e propri presidi di informazione e divulgazione sui temi sopracitati, con il fine ultimo della creazione di un ecosistema cittadino che possa in questo senso essere non-escludente ma anzi accogliente per tutte le identità.

«Bisceglie in questi anni ha cercato in tutti i modi - e ci è riuscita - di sintonizzarsi sul presente e quindi ha risposto a una temperie culturale che è, per esempio, molto vicina al mondo giovanile - ha raccontato Luciano Lopopolo, neo-eletto presidente della Commissione Pari Opportunità di Bisceglie -. La Commissione delle Pari Opportunità ha alle sue spalle un mandato davvero interessante, durante il quale attraverso l'ampliamento del regolamento, ha introdotto anche tematiche che vanno oltre la esclusiva questione di genere, guardando ai generi e guardando tutte quelle condizioni personali che possono essere causa di marginalizzazione, discriminazione e violenza, come può essere la condizione e la conformazione fisica, l'appartenenza etnica, la provenienza geografica, l'identità affettiva e sessuale». «Si tratta di un percorso tanto politico quanto proprio culturale svolto dalla Commissione che ha voluto assecondare uno sguardo politico e culturale più ampio, per cui ciascuna forma di marginalizzazione vissuta in realtà diventa una forma di sensibilità verso tutte le altre forme di esclusione e quindi la mia condizione mi consente di comprendere cosa può essere l'esclusione per appartenenza geografica, per appartenenza etnica. Insomma, uno sguardo più ampio rispetto al passato su quelle che sono le schizofrenie del nostro tempo, nella società postmoderna complessa in cui viviamo».

Di Commissione Pari Opportunità si iniziò a ragionare a livello nazionale già nel 2006, con il Decreto Legislativo dell'11 aprile, n. 198 che impegnava i comuni e le regioni a monitorare le differenze e discriminazioni tra i genere con la designazione in particolare di una persona Consigliera di Parità. La prima Commissione per le pari Opportunità si riunì a Bisceglie nel 2019 (link all'articolo "Primo incontro della Commissione pari opportunità") avendo come fine "la rimozione degli ostacoli che di fatto costituiscono discriminazione diretta e/o indiretta nei confronti delle donne e per la promozione e diffusione di una cultura delle Pari Opportunità tra donna e uomo e tra soggetti "deboli e forti" nella società, per tutelare la maternità e la salute della donna e per contrastare ogni forma di violenza e discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere" (Regolamento Comunale per la Commissione per le Pari Opportunità Art.1 - Istituzione e Finalità, approvato il 14/12/2018).

«Quello che secondo me è stato uno dei momenti più belli del lavoro della Commissione Pari Opportunità è stato portare a Bisceglie la mostra "Sensuability", allestita a Palazzo Tupputi, in cui attraverso i temi dell'arte si è parlato di quello che è il bisogno di affettività, di sessualità delle persone con disabilità e della decostruzione di tutti quegli stereotipi, pregiudizi e quelle forme di incredibile discriminazione con cui invece questa caratteristica dell'esperienza umana viene a priori negata alle persone con disabilità, anche grazie alla presenza di Armanda Salvucci che è curatrice nazionale di questo concorso che raccoglie i contributi grafici di persone da tutta Italia, solitamente artisti e artiste con disabilità» ha raccontato Lopopolo (link all'articolo "Approda a Bisceglie il progetto "Sensuability, nati per rompere i tabù").

Dalla prima convocazione della nuova Commissione Pari Opportunità tra le tante tematiche è emersa la questione della medicina di genere, in particolare una medicina per così dire della fragilità: «Si tratta di un tema molto interessante: è stato molto bello vedere quanto questo atteggiamento intersezionale sia già in qualche maniera acquisito anche dalle nuove persone partecipanti. Attraverso lo sguardo della medicina di genere si vuole guardare ai bisogni di salute, ai bisogni di benessere della popolazione, soprattutto di quelle persone che non godono delle medesime opportunità di chi invece appartiene a quella parte di società che è vincente, che è in grado di curarsi, così come agli strumenti culturali anche per fare prevenzione». Altro tema affrontato l'importanza di uniformarsi all'agenda di genere della Regione Puglia attraverso il bilancio di genere.

«Una cosa molto bella che si è verificata quest'anno è avere una composizione tanto eterogenea di persone strutturate, ben 34, che vengono da percorsi associativi consolidati come la mia storia di attivista nazionale di Arcigay con una identità ben precisa, così come di persone che si avvicinano con competenze personali e professionali, ma fondamentalmente col desiderio di essere utili alla comunità. Ecco il senso di lavorare sul bisogno di salute e sul bisogno di benessere - ha spiegato Lopopolo - che non chiama a se solo la questione legata alla prevenzione ma è anche un fattore di salute sociale per cui una comunità la si definisce sana nella misura in cui non è colpita in maniera macro da processi che sono dei processi complessi, come i processi che possono riguardare le gravidanze non desiderate, le infezioni sessualmente trasmissibili. A proposito di sessualità consapevole, forme di prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili, ci sarebbe un lavoro incredibile da fare, soprattutto se consideriamo quanto i dati sulle nuove infezioni e soprattutto sulla diffusione di queste infezioni tra le persone giovani sono dati che lasciano molto preoccupati».

«Al netto di una generazione che non ha ricevuto alcuna forma di educazione alla sessualità e all'affettività, gli adulti non vogliono toccare questi temi perché sono temi sensibili; alcune forme di opposizione culturale e ideologica li considerano temi da non toccare nei percorsi educativi e formativi. Noi adulti abbiamo però una responsabilità precisa su cui non si può scendere a compromessi che è quella di occuparci di questi temi e i giovani hanno invece il diritto di ricevere un'educazione all'affettività e alla sessualità, che consideri i temi del consenso, che non sia soltanto la lezione di biologia che possono ricevere tranquillamente durante il corso di studi, ma che sia educazione al consenso, alle relazioni all'affettività, che sia una autentica educazione di genere» ha poi concluso il Presidente della Commissione Pari Opportunità.
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